Medici in fuga, farmaci introvabili e servizi discutibili. Dove sta andando la sanità pubblica? In Abruzzo e nella Marsica si attendono risposte
AVEZZANO – Dal Sole24 Ore si coglie un interessantissimo spunto per iniziare il nostro discorso. Ecco lo spunto tratto da Sanità24 del 26 febbraio, ovvero ieri: «Sono convinto che l’Italia possa ritornare attrattiva, il Servizio sanitario nazionale può tornare a esserlo non solo prevedendo maggiori riconoscimenti economici e progressioni di carriera ma anche creando migliori condizioni lavorative».
Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci intervenuto alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2023-2024 della Humanitas University, che celebra anche il X anniversario dall’istituzione. «Oggi il Ssn è un po’ affaticato dalla carenza di capitale umano dovuta a fattori come decenni di erronea programmazione del fabbisogno di personale e la fuga verso Paesi che offrono prospettive migliori».
Affaticamento? Attrazione del SSN? Ma se esiste una fuga di cervelli, se i medici preferiscono essere presenti negli ospedali a chiamata ad interim, quindi lavoro interinale quasi, da cosa dipende? E perché un sistema di servizi essenziali dovrebbe mai essere “affaticato”? Domande indubbiamente inquietanti, ma c’è dell’altro!
Logistica e management, una rivista tecnica specializzata, affronta il problema della disponibilità dei farmaci (vedasi il n° 339 del novembre 2023), ma da una inchiesta, piccola piccola in realtà se non altro per i mezzi a disposizione, ma fortemente dimostrativa dei fatti rilevati, condotta qui in zona e in provincia di Pescara (Popoli) emerge una singolarità difficilmente giustificabile: uno o più pazienti che hanno avuto problemi gastroenterici, a Popoli e a Tagliacozzo, non hanno potuto ricevere la somministrazione di disinfettanti intestinali perché gli stessi non erano disponibili in reparto, così come pure per un calmante per la tosse…
La cosa è avvenuta fra ottobre e la fine di dicembre dello scorso anno.
Nelle farmacie locali di Avezzano ci sono farmaci, antibiotici e talune specialità quali fluidificanti per le secrezioni bronchiali e di gola e orecchio, che risultano non disponibili presso i centri di distribuzione dei farmaci e, quindi, non arrivano in farmacia.
A questo, per non farsi mancare nulla, si aggiunge un altro fatto: molti farmaci, di vari settori – ma in particolare antinfiammatori e antiedemigeni -, stan passando dall’essere farmaco all’essere parafarmaco e, quindi, integratore con costi che oscillano dal 20 ai 50 €, quindi anche di molto superiori ai farmaci originali e, comunque, che non possono essere dedotti in dichiarazione dei redditi come spesa sanitaria!
Come si vede, ci sono abbondanti indizi di mala gestione piuttosto che di “affaticamento”. All’ospedale di Avezzano i pensionamenti han raggiunto livelli molto elevati e la sostituzione delle figure passate in quiescenza non sembra avvenire nei tempi necessari.
Molti dei medici pensionati stan passando alle cliniche private locali e questo vuol dire pur qualcosa, non credete? Siamo in clima elettorale, quindi le domande vengono girate agli elettori e, soprattutto, a candidati uscenti o nuovi perché comincino a dare delle risposte e, almeno, a prendere impegni…
Ah! Perché nei panini al prosciutto (cotto in genere), che vengono serviti a sostegno dei pazienti della dialisi, il componente in questione invece che messo steso, come si deve, risulta ammucchiato solo in una parte del panino?
Che anche nel settore della somministrazione di alimenti per il nosocomio di Avezzano è stato previsto l’uso di un robot che funzioni con una AI impazzita o poco solerte? Attendiamo risposte… Ovviamente, su tutte le domande!