Quirino D’Orazio nuovo Senatore Accademico della Nobile Accademia Leonina per la regione Abruzzo
AVEZZANO – L’ex sindaco di San Benedetto dei Marsi, Quirino D’Orazio, è stato insignito della carca di “Senatore Accademico” della Nobile Accademia Leonina per l’Abruzzo.
Il prestigioso riconoscimento gli è stato conferito “Per l’impegno dimostrato attraverso opere solidali a sostegno dei più bisognosi, per il suo decennale mandato come sindaco e l’impegno profuso nei 2 anni come consigliere provinciale, per aver dato impulso edilizio post sisma, la costruzione delle scuole e degli asili, nonché per gli impianti sportivi e delle strutture adibite al terzo settore sociale. Impegno che ha prodotto risultati tangibili e che hanno contribuito al rilancio del territorio”.
La Nobile Accademia Leonina è un’organizzazione culturale, internazionale e umanitaria di ispirazione cattolica che osserva e promuove principi di pace, amicizia e fratellanza, senza alcun scopo di lucro e fondatrice del Premio Internazionale.
Ispirata all’opera e al pensiero di Papa Leone XIII, l’Accademia Leonina ha come obiettivo primario l’aspetto del dialogo interreligioso e la pace tra i popoli, per la creazione di uno spirito di amicizia e di fratellanza, opera inoltre per ridurre discriminazione, minoranze e barriere sociali per una più equa e corretta integrazione tra le diverse razze e etnie.
La Nobile Accademia Leonina è inoltre promotrice della “Cultural Diplomacy” per la diffusione e il consolidamento tramite la Diplomazia Internazionale di rapporti di collaborazione e cooperazione tra i diversi stati su temi comuni o diversi, nel rispetto delle specificità di ognuno.
Nell’ambito delle attività programmatiche rientra, a cadenza annuale, la consegna del “Premio Internazionale Leone XIII” un premio simbolico e di alto valore etico/morale.
D’Orazio ha espresso il suo ringraziamento, per il nobile riconoscimento tributatogli, al Presidente della Nobile Accademia Leonina il dott. Cristian Raponi e il Decano del Senato Accademico dott.ssa Clotilde Marie di Chalone.