“Non è normale e umanamente accettabile lasciare in mezzo a una strada i sogni di un diciassettenne che va a scuola”: lo struggente addio a Pierluigi Pescatori dai compagni di scuola
PERUGIA – “Una mattina “normale” di marzo. Una mattina “normale” di sguardi assonnati, indolenti, divertiti, di spintoni e risate di ragazzi che entrano a scuola. Una mattina “normale” che viene interrotta da una notizia che irrompe, che interrompe, che viene a spezzare brutalmente quella nostra quotidiana, rassicurante, banale normalità.
Ci siamo guardati negli occhi, ci siamo sostenuti senza dircelo e i nostri sguardi, in cerca di taciti conforti, raccontavano che la vita è così forte che attraversa i muri per farsi vedere, la vita è così vera che sembra impossibile doverla lasciare. E ci abbiamo creduto contro ogni logica perché non è “normale” e non è nemmeno umanamente accettabile lasciare in mezzo a una strada i sogni di un diciassettenne che va a scuola in una “normale” mattina di marzo.
Pensieri, parole “rosse come il sangue, nere come la notte”, domande che non trovano risposte perché anche questa è la vita che ci sorprende e che ora ci toglie il fiato, ci ammutolisce per il dolore della morte di Pierluigi. E ci tornano in mente i sogni interrotti di tutti quei ragazzi con i quali abbiamo percorso un pezzo di strada, i loro volti eternamente giovani e la voglia di dire loro “sogna, ragazzo, sogna, passeranno i giorni, passerà l’amore, passeran le notti, finirà il dolore, sarai sempre tu.”
Grazie Pierluigi per il tempo trascorso insieme.
Un pensiero di vicinanza e amore alla mamma, alla sorella e alla famiglia di Pierluigi da parte di tutta la comunità scolastica del Volta”.
Questo il messaggio dell’Istituto Volta di Perugia, frequentato da Pierluigi Pescatori, il ragazzo di diciassette anni, morto ieri in ospedale dove era stato ricoverato, dopo essere stato investito mentre attraversava la strada per andare a prendere l’autobus per andare a scuola.
La notizia del decesso a suscitato dolore e lutto anche a Capistrello, paese originario della madre del ragazzo, dove molti lo conoscevano e dove vivono ancora la nonna e diversi parenti, e dove il giovane tornava spesso nei mesi estivi per trascorrervi qualche giorno.
La mamma ha autorizzato l’espianto dei suoi organi che è stato eseguito a Perugia.
Oltre alla mamma Pierluigi lascia la sorella perché il padre l’aveva già perduto.