I quadrati, i triangoli, le strisce per terra: a Tagliacozzo, quando si tratta di segnali stradali, tutto va ben, tutto fa brodo
TAGLIACOZZO – Se c’è una cosa di cui ridonda Tagliacozzo, essa consiste nella smisurata quantità di segnali stradali installati sulle strade cittadine.
Torna alla mente delle persone non più giovani, la pubblicità di un “Carosello” degli Anni Sessanta, in cui un troglodita che aveva infranto il codice della strada, rispondeva al vigile che per lui tanto i quadrati, tanto i triangoli o le strisce per terra, tutto andava bene, tutto faceva brodo.
Ma a volte anche il brodo può portare inconvenienti. Per dire: dall’inizio alla fine di Via Marconi, su entrambi i sensi di marcia, si contano una cinquantina di segnali stradali.
Divieto di qua, divieto di là, obbligo a destra, divieto di accesso, limite di velocità, sosta rosa, sosta vietata eccetera eccetera. Via Marconi è soltanto un esempio. Viale Aldo Moro, un altro. Piazza Duca degli Abruzzi un altro ancora.
Un linguaggio stradale, più razionale e meno esuberante, renderebbe molto più semplice la vita di pedoni e automobilisti.