Festival della Cultura Rom e Sinti ad Isernia: protagonisti i rappresentanti abruzzesi
L’inclusione passa per la conoscenza, la comprensione, l’accettazione e il rispetto delle culture altre.
In questa dimensione si colloca la VI Edizione Festival della Cultura Rom e Sinti, promossa e sostenuta dall’ UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) che prevede dal 3 al 10 aprile, la settimana della cultura e una serie di eventi dedicati, per valorizzare le risorse artistiche della comunità rom e per far conoscere la bellezza di un popolo, proponendo esempi positivi di integrazione nel tessuto sociale. Il Festival prevede per domenica 7 aprile la Giornata Internazionale del popolo Rom presso l’Auditorium Unità d’Italia a cui prenderanno parte anche rom abruzzesi Angela De Rosa di Sulmona ( AQ) vincitrice della quinta edizione del Festival e Veronica De Rosa di Sulmona (AQ).
Con lo scopo di combattere l’antiziganismo in Italia attraverso la conoscenza della nostra cultura, promuovere l’inclusione sociale dei gruppi Rom Sinti e Camminanti (RSC) in Italia attraverso la mobilitazione di risorse umane e promuovere giovani /e artisti emergenti, gli organizzatori del festival hanno predisposto una serie di eventi e gare – musicali e artistiche – a cui prenderanno parte artisti professionisti Rom e Sinti di elevato spessore, artisti emergenti Rom e Sinti, con apposita giuria tecnica di artisti professionisti del mondo dello spettacolo – tra cui Virginia Morello (la prima donna rom rappresentante sindacale ) di Martinsicuro (TE) e Giulia Di Rocco ( membro del Forum RSC UNAR e membro IRU) – che si occuperanno di valutare le loro produzioni e dichiarare il vincitore della VI Edizione.
Il programma prevede anche una sfilata di alta moda della stilista Sara Cetty e la partecipazione ad un buffet della tradizione culinaria Rom e Sinti per apprezzarne gusti, sapori e modalità di preparazione spesso diversi dai tradizionali.
Nella logica dell’inclusione dunque, il focus dell’ evento è quello di promuovere la cultura dando una visione diversa dai luoghi comuni, spesso propagata in maniera contorta ed equivoca e l’incontro, come sostiene la coordinatrice Saska Jovanovic, vuole essere una fusione con la comunità dominante attraverso un dialogo e partecipazione attiva alla realizzazione di questo evento dove tutti sono costruttori di proprie idee per combattere contro gli stereotipi comuni.