Gli studenti del Liceo Scientifico Vitruvio entrano nel Senato e assistono ad una seduta
di Angelica Baldassarre, Elena D’Amico, Rita Ciciotti, Giada Tuzi, Francesco Pietrantoni, Giulia D’Elia, Hiba Lafsahi Anghel e Alexandra Franco Baliva
ROMA – Grande è stata l’emozione che i ragazzi delle classi 4E e 3C del Liceo Scientifico Vitruvio di Avezzano, hanno vissuto lo scorso 25 marzo in visita al Senato della Repubblica.
Iniziata come una giornata attesa dalla maggior parte della classe con il semplice gusto di perdere ore di lezione, scherzare sull’autobus e fare foto a Roma per Instagram, all’interno di Palazzo Madama è diventata immediatamente tutt’altro, trasformando nei ragazzi questa superficialità in consapevolezze ben più significative.
Osservare pareti, soffitti, tappeti nell’intero Palazzo, poi andare di stanza in stanza a visitare luoghi sempre e solo visti in TV, ascoltare le parole del commesso e le sue conoscenze sulla famigerata Aula Rossa, scoprire la storia e le funzioni dell’istituzione, poter visitare la sala Maccari, la sala Garibaldi, quella del Risorgimento e dello Struzzo è stato davvero coinvolgente.
L’ingresso al Senato infatti è stata un’esperienza straordinaria, scandita solo dal silenzio dovuto ai respiri sospesi nell’ammirare tutto ciò che li circondava. Essere consapevoli che uno dei centri della politica italiana sia immerso nell’arte e nella letteratura gratifica e dimostra quanto valga l’Italia, figlia di artisti come Maccari, autori come Machiavelli e Cicerone, grandi condottieri come Garibaldi e Vittorio Emanuele II, grandi papi, famiglie rispettate come i Medici e grandi dama come la Madama stessa, e cioè Margherita d’Asburgo.
Nel sala Maccari, i ragazzi hanno letto: “Sei libera, sii grande”. Non tutti riescono a capire la fortuna di vivere in una Repubblica parlamentare dove tutto può essere discusso e migliorato senza l’uso della violenza. In un mondo vicino alle dittature e alle guerre infatti, leggere tali parole nello stesso luogo dove passano le leggi che governano il paese fa sentire al sicuro i cittadini e fa apprezzare un po’ di più le istituzioni italiane che oggi si tende solo a screditare. Non ci si rende conto della fortuna che la democrazia rappresenta che, come dice Maccari, rende liberi di pensare e parlare. Ognuno, secondo i propri ideali, può decidere chi mandare in quell’aula, senza distinzione di sesso, di idee politiche, religioni ecc.
L’unica cosa che conta è essere cittadini italiani rispettosi. Guidati da un commesso di palazzo, gli studenti si sono accomodati nell’aula, proprio nelle postazioni dei senatori, con un senso di reverenza, eccitazione ed orgoglio contemporaneamente.
A seguire c’è stata una dettagliata descrizione della storia dell’Aula, della Costituzione, di come avvenga l’approvazione delle leggi e, di conseguenza, le seguenti operazioni del voto. Infine hanno donato agli alunni vitruviani la Costituzione anastatica e la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
Essere seduti sui banchi con il nome di Liliana Segre o del premio Nobel Carlo Rubbia, ha fatto attraversare dei brividi alla schiena dei ragazzi e ha fatto comprendere ancora di più la sacralità di quel luogo. Gli occhi di quei ragazzi erano ricchi di luccichii, carichi di orgoglio e meraviglia. Su quelle sedie davanti la bandiera dell’Italia e la data della nascita della repubblica, gli studenti si sono sentiti così parte e responsabili del proprio paese, ripromettendo a se stessi di impegnarsi a votare al Senato per poter votare per il proprio futuro e chi può regolarne le leggi. La sacralità del luogo infatti viene dall’emancipazione dell’individuo, dalla consapevolezza delle proprie scelte verso una realtà sempre più tesa al progresso e al buon vivere.
Ed è questo il bello della nostra politica, che non appartiene ad un singolo predisposto solamente al Senato e al potere, bensì a tutti i cittadini e per questo bisogna assumersi il compito di votare consapevolmente ed eliminare certi disagi.
Accompagnati dai professori Arnaldo Mariani, Marco Ridolfi e Gabriella Ranieri, gli studenti hanno vissuto una giornata anche all’insegna dell’arte, passando per Piazza Navona e le sue fantastiche opere barocche: fontana dei quattro fiumi, fontana del Nettuno e fontana del Moro e per Campo dei Fiori, dove si trova la statua di Giordano Bruno, esempio di libertà di pensiero e di parola, quelle stesse libertà su cui si erige la nostra democrazia.
E’ stato davvero un’esperienza importante per gli studenti del Vitruvio poter toccare con mano tale istituzione, che riveste un ruolo fondamentale e primario all’interno della nostra Repubblica e della nostra vita. Grande la soddisfazione della Dirigente Scolastica Nicolina Tania Ulisse che incentiva e supporta tutte le iniziative tese a migliorare l’offerta formativa del Vitruvio per una didattica più coinvolgente e che renda protagonisti gli allievi.