Profetica previsione del meteorologo Stefano Bernardi. Arrivati la neve e il temibile e pericoloso “gelo tardivo”
L’AQUILA – Lo aveva annunciato in tendenza 15 giorni fa e purtroppo lo si è puntualmente visto materializzare.
Stiamo parlando del freddo maltempo raccontato dal meteorologo Stefano Bernardi e giunto in Italia con una precisione a dir poco chirurgica.
La si temeva questa incursione artica e di fatto fa paura, molto paura soprattutto a chi vive di agricoltura.
La neve caduta finanche a 700 metri e la maggiore densità che caratterizza l’aria fredda rispetto all’aria calda, sarà micidiale soprattutto questa notte quando, complice l’ irraggiamento dettato dal cielo sereno, potrebbe portare i valori di temperatura molto prossimi se non raggiungere e andare sotto gli zero gradi in quelle zone dove il caldo abnorme dei giorni scorsi ha di fatto anticipato di un mese il ciclo vegetativo.
Cosa potrebbe comportare tutto questo?
Purtroppo, quello che appunto si teneva e, cioè, la distruzione dei raccolti di frutta e verdura, oltre che un pugno in faccia a chi vive di viticultura, soprattutto dopo che gli stessi, lo scorso anno, hanno visto parzialmente annientata la vendemmia a seguito di un altro nemico delle viti qual è la peronospora.
Come dice giustamente Bernardi la colpa non è del freddo appena arrivato (per lo più normale che possa presentarsi in questo periodo), ma di un inverno che non è mai esistito e che ha mandato in confusione l’intero sistema vegetativo.
Purtroppo, come detto, dopo la brinata che ha colpito diverse zone d’Italia e in maniera particolare le valli interne, nei prossimi giorni, a partire da stanotte, non mancheranno possibili brinate a bassa quota.
Una notizia che dovrebbe infastidire tutti, compresi quei freddofili kamikaze che con troppa enfasi gioiscono nel vedere fiocchi di neve cadere fuori stagione. Ma tant’è…
(A cura di Mauro Nardella)