Asl Avezzano Sulmona L’Aquila. A rischio i contratti precari. Cgil e Pietrucci (Pd): «Dare continuità e garanzie a queste professionalità»
L’AQUILA – Allarme fine lavoro per i dipendenti precari e interinali della Asl1 Avezzano, Sulmona, L’Aquila.
Il problema riguarda il fatto che molti contratti scadranno domani, 30 aprile, e, a quanto appreso fino ad ora, non si parla ancora di rinnovo con evidente emergenza sia per i lavoratori, sia per lo stesso funzionamento dell’intero apparato della Asl e, di conseguenza, con riverbero sulla qualità dei servizi offerti alla popolazione. Un incontro ci sarà proprio domani con i sindacati che, però, si dicono estremamente preoccupati per questa vicenda. Preoccupazione condivisa e rilanciata anche dal consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci.
«Si terrà nella giornata di domani un incontro tra le scriventi organizzazioni sindacali e la Direzione Generale della ASL a seguito della nostra richiesta urgente per affrontare il tema delle problematiche relative ai lavoratori in somministrazione in servizio presso la ASL 1 Avezzano Sulmona L’Aquila.
La richiesta nasce dal fatto che la ASL aveva prorogato parte dei contratti attraverso la società di somministrazione lavoro fino al prossimo 30 aprile e, da informazioni comunicate dalla stessa Direzione Generale non più di una settimana fa, ancora non vi è evidenza delle determinazioni che la stessa ASL ha inteso assumere, siamo inoltre venuti a conoscenza che già dai prossimi giorni, alcuni contratti di lavoro non verranno prorogati.
A tal proposito esprimiamo forte preoccupazione per il futuro, rispetto alla garanzia dell’erogazione dei servizi che non può prescindere dal mantenimento e dal potenziamento dei rapporti di lavoro in essere. Infatti va ricordato che la carenza di personale di tutti i profili professionali all’interno della ASL 1, come peraltro denunciato in molteplici occasioni, è cronica. Non possiamo far ricadere sui lavoratori la responsabilità della mancata programmazione assunzionale da parte della ASL e della Regione Abruzzo.
Le scriventi Organizzazioni Sindacali avevano già chiesto di procedere al potenziamento del servizio sanitario della ASL mediante assunzione, da parte della stessa, di personale già in servizio presso l’Azienda Sanitaria con contratto di somministrazione, per prevenire il fenomeno della migrazione di professionalità verso aziende di altre regioni che stanno procedendo ad assunzioni immediate a tempo determinato mediante “richiesta di disponibilità all’incarico”. Questa situazione accentuerà l’attuale carenza di personale in un momento in cui si ha invece bisogno che tali professionalità possano essere incrementate. A ciò si aggiunge che la possibilità, per il personale, di avere contratti alle dirette dipendenze di aziende sanitarie renderà ancora più difficoltoso il reperimento di professionisti disponibili a contratti di somministrazione. Inoltre, e sempre per le stesse motivazioni, è stato più volte richiesto l’avvio delle procedure di stabilizzazione dei lavoratori precari con rapporti di lavoro subordinato i quali rientrano tra i requisiti previsti dalla cd. Legge Madia.
A ciò deve aggiungersi il blocco delle procedure concorsuali per il reperimento delle necessarie risorse umane utili a fronteggiare la cronica carenza di personale. Non vorremmo che all’attuale fase emergenziale dovuta al COVID 19, che ha visto tra l’altro la sospensione di alcune attività, si aggiunga la fase emergenziale “ordinaria” delle attività sanitarie, che già da tempo si trovava in una condizione di grave sofferenza, a tal proposito vanno ricordati i lunghi tempi delle liste di attesa dovuti principalmente alla carenza di personale. Infatti, il ricorso al lavoro precario nella ASL 1 è stato utilizzato per la gestione ordinaria e per far fronte alle carenze strutturali in organico, numerosi sono i servizi la cui attività è garantita esclusivamente da lavoratori precari. Nel corso della attuale emergenza da COVID19 abbiamo riscontrato, così come riportato dai mass media, una solerzia da parte della ASL nel procedere ad assunzioni come nel caso dell’Assessore Regionale o del Consulente a supporto dei RUP, e ci auguriamo che la stessa sollecitudine venga garantita anche per tutti gli altri lavoratori che rappresentano il vero valore e la principale ed indispensabile risorsa del Servizio Sanitario.
Tutto quanto ciò premesso, le scriventi auspicano che già dal confronto di domani si possano avere le necessarie garanzie tese alla salvaguardia dei livelli occupazionali e l’avvio di una seria e vera programmazione delle attività e delle risorse umane coerente con i bisogni dei cittadini». I Segretari Generali per la Provincia dell’Aquila Cgil, Fp-Cgil e Nidil-Cgil – Francesco Marrelli, Anthony Pasqualone e Andrea Frasca.
Sulla vicenda dei lavoratori precari e interinali della Asl 1 interviene anche il consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci: «In un momento difficile come questo, anche per il livello di scontro politico causato da scelte a volte incomprensibili se non dissennate, una delle questioni più delicate riguarda, senz’altro, la tutela del lavoro, per quei pochi “fortunati” che non lo hanno perso durante il lockdown.
Mi aspetto dunque molta attenzione e cura, da parte della Regione Abruzzo e di ogni Ente o istituzione pubblica interessata, per le forme contrattuali in bilico, ad esempio quelle dei lavoratori precari o in somministrazione interinale, magari con scadenze contrattuali a termine proprio in questo momento. E me lo aspetto soprattutto in quei settori fondamentali e sotto pressione come la sanità, e dunque in primo luogo dalla ASL 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, anche nella consapevolezza che – se qualche giorno fa all’interno dell’Azienda si pensava ad assumere nello staff della Direzione Regionale, si sono promosse inutili e costose campagne di comunicazione e si sono assegnati incarichi di consulenza esterni – evidentemente i fondi per mantenere attive competenze professionali di qualunque genere, ci siano.
Nello specifico penso ai lavoratori interinali presso la ASL, con scadenza contrattuale alla fine del mese di aprile, che potrebbero vedere il loro Contratto non rinnovato, nonostante le competenze e le professionalità acquisite e nonostante la tendenza generale sia ovviamente quella di incrementare, ovunque nel Paese, i posti di lavoro nel settore della Sanità. Sarebbe un atto che andrebbe a gravare ancora di più sul nostro territorio, sulla vita dei cittadini, sui lavoratori e che minerebbe la credibilità del nostro governo Regionale, già sotto attento monitoraggio per ritardi, mancanza di programmazione, scarsissima volontà di collaborazione fra forze politiche differenti».