Si sgonfia anche il “Caso Celano”. Niente sistema e nessuna corruzione. Resta in piedi il processo per i reati minori
AVEZZANO – A tre anni dal clamoroso blitz all’alba a Celano, che portò all’arresto dell’ex parlamentare Filippo Piccone e al Sindaco di Celano Settimio Santilli, il Gup del Tribunale di Avezzano, Daria Lombardi, ha praticamente più che dimezzato l’inchiesta ed i suoi contenuti principali.
Davanti al Giudice per l’Udienza Preliminare, assistiti dai legali Antonio Milo, Roberto Verdecchia, Franco Colucci, Gianluca Presutti, Guido Ponziani, Sandro Gallese, Cristian Carpineta, Stefano Guanciale, Leonardo Casciere, Crescenzo Presutti, Mario Flammini, Domenico Antonio Angeloni, Vittoriano Frigioni, Antonio Stornelli, Luca Sanità, Barbara Taccone, Vincenzo Retico, Benito Marcanio, Leonardo Rosa, più altri avvocati di fori di Roma, L’Aquila e Pescara, sono comparsi le quasi tre dozzine di indagati che dovevano rispondere, in sostanza di alcuni casi di turbative d’asta, falsi, abusi e persino di una corruzione a sfondo sessuale, inerenti alcuni appalti e incarichi del Comune di Celano.
L’inchiesta mise in evidenza una sorta di “Sistema” di gestione di appalti e incarichi pubblici ed esterni che, in estrema sintesi e semplificazione, vedeva in Piccone e Santilli i due dominus della questione, che poi utilizzavano, sempre secondo le accuse, dirigenti, funzionari e persino consiglieri comunali, per gestire il presunto giro di appalti.
Un “Sistema” che è stato, in sostanza, dichiarato inesistente con una serie di sentenze di “non luogo a procedere”, con varie motivazioni, dal Gup Lombardi che ha fatto cadere le principali accuse relative alle turbative d’asta e alle corruzioni, lasciando in piedi le altre tipologie di reato.
Il Gup, quindi, per i restanti reati e i 27 imputati coinvolti, ha fissato il processo per il 19 settembre 2024.