Controllo di vicinato. Mario Casale: «Tutto sotto controllo? Avverto il condizionamento costante sulla vita delle persone»
AVEZZANO – Sulla recente approvazione della misura definita “Controllo di Vicinato” ad Avezzano, interviene l’ex assessore del Comune di Avezzano nella giunta del Sindaco Mario Spallone, Mario Casale.
Casale propone una serie di riflessioni critiche non tanto sula misura in sé, ma quanto su alcuni aspetti che potrebbe sottendere. Questa la sua nota.
«In questa fase della vita quotidiana avverto un condizionamento costante sulla libertà delle persone che associo agli anni orribili della Stasi nella DDR. quando la polizia segreta spiava le persone e rovinava le loro vite. Se un cittadino alla Scala grida “viva l’Italia antifascista” viene identificato dalle forze dell’ordine come un pericoloso sovversivo da controllare.
Se giovani contestano una ministra nota per posizioni ottocentesche sulla famiglia “apriti cielo”, è una censura mai vista, con l’aiuto di media e istituzioni generalmente superficiali e spesso subalterni al potere del momento.
Se movimenti giovanili si mobilitano per la Palestina, in particolare dopo i massacri di questi giorni, anche per “errori tragici, il più delle volte vengono presi a manganellate per impedire un dissenso e la volontà di farsi sentire contro massacri continui, perpetrati da tutte le forze in campo.
Se una conduttrice televisiva dissente dal direttore di rete, scelto dal potere governativo attuale, viene punita come nella tradizione del ventennio; manca solo la richiesta della tessera al partito per lavorare. A scrittori come Scurati e Saviano viene impedito di apparire nella tv pubblica, il noto filologo e storico Canfora viene querelato per un’opinione e un giudizio severo espresso sull’attuale presidente del consiglio.
Si evita con cura di dare voce a chi contesta la narrazione attuale del conformismo, della conservazione, del razzismo e di un nuovo tipo di fascismo, che modernamente si usa chiamare sovranismo per non spaventare e che in passato ha prodotto secoli di guerra, di massacri, di fame, di diseguaglianze.
La chiamano anche autocrazia, assolutismo politico fondato su un consenso drogato da regali elettorali, per lo più effimeri, e dalla forte astensione elettorale: meno siamo, meglio stiamo, ancora meglio se uno solo, o una sola, ma anche una “sòla”.
In questo quadro mi preoccupa anche il controllo di vicinato, elaborato dalla giunta comunale di Avezzano con le migliori intenzioni ,di concerto con il ministero degli interni, per porre un argine alla piccola criminalità locale con l’aiuto dei cittadini, ma che pericolosamente si affida a coordinatori individuati nei quartieri.
Mi chiedo chi li sceglie, come vengono scelti e il rispetto del confine dei comportamenti considerati sospetti. Francamente dubito della discrezione e del ruolo scrupoloso di cittadini non formati e poco esperti. Insinuo, invece, che una iniziativa siffatta, al di là della volontà dell’amministrazione comunale, possa esercitare un controllo più ampio sulle persone, specialmente quelle che dissentono dal coro del potere. Il rischio di spiare la vita degli altri è forte e non mi piace.
“Mala tempora currunt sed peiora parantur” (Cic.)».