Asl1 condannata a pagare le pronte disponibilità, con arretrati, al personale. La Cgil: «Soddisfatti, ma la situazione resta fuori controllo»
L’AQUILA – Condanna per la Asl1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, pronunciata dal Giudice del Lavoro su ricorso della Fp-Cgil provinciale dell’Aquila.
Motivo del contendere erano i pagamenti delle cosiddette “pronte disponibilità, che, dal 2015, la Asl1 non corrispondeva ai propri dipendenti.
Si tratta di somme riguardanti il lavoro svolto oltre il sesto turno mensile previsto. Una condanna che, oltre a rappresentare un bel problema dal punto di vista economico-finanziario per l’azienda sanitaria aquilomarsopeligna, testimonia come le condizioni nei plessi sanitari in tutto il territorio di questa Asl siano al limite del collasso.
Questa la nota ufficiale di commento diffusa nel pomeriggio dal Anthony Pasqualone, Segretario generale della Fp-Cgil provinciale dell’Aquila
«Il Giudice del Lavoro ha condannato la ASL 1 Avezzano Sulmona L’Aquila al pagamento, nei confronti dei ricorrenti, della maggiorazione delle indennità di pronta disponibilità per i turni svolti, dal 2015, oltre il sesto turno mensile.
La FP CGIL della Provincia dell’Aquila, dopo continue sollecitazioni rivolte all’Azienda Sanitaria, rimaste nel tempo inascoltate, dopo essere stata già costretta – a causa di tale atteggiamento – a rivolgersi in passato al Giudice del Lavoro, ha depositato tramite l’Avvocato Francesca Ramicone, un ricorso per riconoscere alle lavoratrici ed ai lavoratori della ASL la giusta retribuzione per l’attività di pronta disponibilità svolta dal personale della stessa Azienda.
All’Udienza del 4 giugno u.s., il Giudice del Lavoro ha dato ragione alla FP CGIL della Provincia dell’Aquila condannando la ASL al pagamento di somme che per ogni lavoratore vanno da un minimo di 1.700,00 € fino ad oltre 6.600,00 € riconoscendo pertanto il loro diritto a percepire la retribuzione dovuta per i turni di pronta disponibilità svolti oltre il sesto turno mensile.
Sono anni che la FP CGIL denuncia situazioni di mancato rispetto delle vigenti norme legislative e contrattuali e l’odierna sentenza rappresenta un passo verso il ripristino della legalità restituendo alle lavoratrici ed ai lavoratori i propri diritti.
Non possiamo non dichiararci soddisfatti dell’esito ma, contestualmente, riteniamo necessario ribadire che un serio confronto con le Organizzazioni Sindacali da parte della ASL – fino ad oggi completamente disatteso – sia il presupposto prioritario per il “bene comune” poiché un lavoratore a cui vengono garantiti i propri diritti equivale ad un lavoratore che viene messo nelle condizioni di poter svolgere al meglio il proprio lavoro e, nel caso di specie, garantire il diritto alla salute di tutte le cittadine e di tutti i cittadini.
La FP CGIL continuerà ogni utile azione di lotta a tutela dei diritti di tutto il personale della ASL 1 il quale è costretto a garantire un servizio essenziale, quello sanitario, in condizioni che costantemente violano le vigenti norme contrattuali.
Desideriamo infine ringraziare pubblicamente l’Avvocato Francesca Ramicone per l’ottimo lavoro svolto e, ovviamente, per il risultato ottenuto».