Museo Diffuso di Goriano Valli, dopo la casa medievale più piccola del mondo presentate altre 8 stazioni
TIONE DEGLI ABRUZZI – Dopo la casa medievale più piccola del mondo, sono state presentate altre otto stazioni del Museo Diffuso del Sirente (MuDi) di Goriano Valli, paese nel cuore dell’Abruzzo aquilano, che sarà visitabile a partire dal 10 agosto, per offrire un viaggio intimo nella memoria collettiva, alla riscoperta della civiltà contadina e dei valori ancora attuali, ma anche un percorso di meditazione e raccoglimento interiore.
In stalle, cantine, e altri ambienti tra vicoli e piazze, ad essere state allestite sono la “Cantina del Vino”, dedicata a Braccio Fortebraccio da Montone, a 600 anni dalla morte del capitano di ventura che assediò l’Aquila e mise a ferro e fuoco il contado, “Il Pagliaio”, dedicato ad Antonuccio Camponeschi, governatore dell’Aquila, viceré e giustiziere degli Abruzzi, “La Cantina del Pane”, dedicata a Jacopo Caldora, condottiero e capitano di ventura.
E ancora “La Cantina Anonnasè”, dedicata alle storie di donne gorianesi, “La stalla dell’Asino”, dedicata a Celestino V, “La stalla delle pecore e della capre”, dedicata agli emigranti, “Il pagliaio Catenacci”, dedicato alla restanza, ovvero a chi ha deciso di non emigrare, “La bottega cancella rinascimentale”, dedicata alle tutte le vittime delle guerre, “La bottega del dopoguerra di Eugenio e Concetta”, dedicata all’economia circolare.
In ogni stazione, allestita con criteri estetici, un libro, e il suggerimento di un “esercizio spirituale”.
“Questo progetto vuole essere un atto d’amore per il mio paese, per recuperare, preservare e tramandare i segni di una civiltà contadina ormai scomparsa”, ha spiegato Fausto Di Giulio, ideatore del progetto, alla guida in Europa e in Asia di Rex Roundtables, organizzazione internazionale con sede a New York.
La prima tappa del museo diffuso sarà il “Me-To-Me”, ossia il “Leader Museum for the Future”, ospitato in una abitazione di fine ‘400.
“Dal 10 agosto questo spazio sarà un ‘museo esperienziale’ – ha spiegato Di Giulio – con un percorso interno di riflessione e meditazione individuale, della durata di un giorno, concepita e scandita secondo i dettami della salutogenesis, ideata dal sociologo Aaron Antonovsky e che promuove le abitudini di vita come migliore medicina preventiva per preservare sia la salute personale, sia la salute aziendale.
Abbiamo già tante prenotazioni da parte di manager e uomini di affari, e l’iniziativa ha già suscitato l’interesse di ‘pionieri’ provenienti da Singapore, Arabia Saudita, Estonia e Inghilterra”.