Notte dei “lunghi coltelli” al carcere di Teramo. Trovate armi nelle celle dalla Penitenziaria. De Fazio (UilPa): “Situazione fuori controllo”
ROMA – L’immagine del ministro Nordio ne sta uscendo sempre più a pezzi stando quanto denunciato da molti giorni a questa parte dal segretario generale della Uil-Pa Polizia Penitenziaria Gennarino De Fazio.
Il nome del ministro sembra essere stato preso di mira da De Fazio per via del tentennamento che sta avendo in ordine alla predisposizione di un Decreto carceri che tarda ad arrivare malgrado lo stesso De Fazio si stia sgolando a forza di elencare gli innumerevoli eventi critici che stanno caratterizzando i penitenziari italiani.
L’ultimo al carcere di Teramo.
“Apprendiamo che nel corso di una perquisizione condotta dalla Polizia penitenziaria nella casa circondariale di Teramo ieri sera e protrattasi fino a notte sarebbero stati rinvenuti numerosissimi coltelli, anche a serramanico e addirittura da sub, nella disponibilità dei detenuti. Inoltre, sarebbero stati trovati e sequestrati telefoni cellulari, smartphone, sostanze stupefacenti e altri oggetti non consentiti.
Segno evidente del fatto che le prigioni sono piazze di traffici illeciti assolutamente fuori controllo a dispetto del diuturno sacrificio di 36mila donne e uomini del Corpo di polizia penitenziaria che, in sottorganico di 18mila unità, senza adeguati equipaggiamenti e disorganizzati, davvero poco possono fare nello sfascio del sistema”, afferma Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Nei penitenziari proliferano violenza, stupri, omicidi, suicidi, traffici illeciti e aggressioni al personale, quest’ultime alla frequenza di 10 al giorno, senza che dal governo muovano concretamente un dito. Stanno ancora studiando il decreto carceri.
Peccato che, mentre il dott. Nordio studia, il malato muoia, come recita un vecchio adagio popolare, ma fuor di metafora. Ribadiamo che serve la convocazione di una riunione straordinaria del consiglio dei ministri che affronti l’emergenza a 360 gradi e vari provvedimenti incisivi e a effetto immediato. Domani potrebbe essere troppo tardi”, conclude De Fazio.
Insomma una situazione talmente infernale quella delle carceri italiane da portarci a chiedere perché il Governo non faccia subito qualcosa.