La giovane artista marsicana Michela Panunzi al Museo Barbella di Chieti per la chiusura della kermesse “Ut Pictura Poesis”
CHIETI – Museo Barbella a Chieti location prestigiosa e bella come poche, per la chiusura della kermesse “Ut Pictura Poesis”, a cura del professor Massimo Pasqualone.
Il Museo è attualmente allestito in un’ala del seicentesco Palazzo Martinetti-Bianchi, dal 1640 convento dei Gesuiti, dalla fine del 1700 per diventare abitazione privata. Tante le opere che troviamo sul posto e che fanno bella mostra di sé: dall’Apoteosi di Psiche, opera settecentesca del pittore napoletano Giacinto Diano, alle preziose produzioni situate al piano nobile, che ospita il Museo d’Arte Costantino Barbella dove si può ammirare l’ottocento abruzzese rappresentato da Michetti, Palizzi, Cascella e dallo stesso Barbella; ma anche maioliche settecentesche di Castelli e opere pittoriche e manufatti in argilla e ferro, che vanno dal trecento al settecento. Da vedere pure Sassu, De Chirico e Guttuso, della collezione di arte contemporanea donata da Alfredo e Teresita Paglione.
Pomeriggio del 2 luglio all’insegna, ovviamente, della cultura in questa cornice senza pari, inaugurato dal professor Massimo Pasqualone.
In esposizione una innovativa e convincente Michela Panunzi, giovane marsicana dall’esplosiva (ed esclusiva) concezione materica del colore e della luce (come ha ben evidenziato il critico d’arte Pasqualone).
Nata ad Avezzano il 15 ottobre 1997 e residente a Scurcola Marsicana, Michela Panunzi da sempre è affascinata dall’arte, ma non riesce a disegnare e a dipingere avendo difficoltà nella coordinazione oculo manuale e nella motricità. Dal mese di febbraio 2022 si avvicina alla pittura con l’insegnante Graziella Gagliardi.
Di seguito il dr. Marco Strona ha presentato il suo libro “Ars Medica” dove, senza troppi tecnicismi illustra i percorsi storici che accompagnano l’evoluzione della medicina, tra arte della guarigione e varie curiosità;
Altra pittrice marsicana d.o.c., Paola Di Paolo, ha portato con sé il cuore di una terra tutt’altro che chiusa e compressa. Infatti, con un utilizzo sapiente del colore ed una linea regina.
I pastelli di Di Paolo segnano agili l’evoluzione di un’artista che tratteggia i profili autunnali della sua terra d’origine, lievi, crescendo e raffinandosi in un inno costante alla natura.
La giornalista avezzanese Orietta Spera ha presentato il catalogo di questa esimia conterranea ed ha poi intervistato una entusiasmante scrittrice come Florida Stati, un’altra marsicana che, sul filo della storia ha evidenziato i fatti salienti del suo paese, Capistrello, ai tempi della seconda guerra mondiale; episodi di vita vissuta, filtrata dalle vicende di “Cecilia” (proprio così si chiama il libro), parente di Florida dall’esemplare senso del dovere da passare ai posteri, come le esperienze contenute in “La Cambiale e altre storie”.
Un momento speciale durato poche ore, connotato dal clima tiepido di una Chieti sempre avvolgente e da una indimenticabile visita al Museo, che ha chiuso la giornata.