Presentazione del volume del professor Sandro Valletta “Ricostruzione Storica del Patrimonio Archivistico Consortile” al Convivio Fucense
AIELLI – Si è svolta in una magica serata abruzzese, con un folto numero di partecipanti il “Convivio Fucense“, dal titolo: ‘FERTILE PIANA – PROFUMI IN TAVOLA’, in un noto locale della Marsica, che domina l’intero bacino dell’ex lago del Fucino, ora terra fertilissima, con i suoi pregiatissimi prodotti agricoli, portati sulle tavole di tutta Europa.
Una serata magistralmente organizzata dal delegato per Avezzano e la Marsica, il Conte Franco Santellocco Gargano, che ha fatto gli onori di casa, presentando gli ospiti: Il Prof. Sandro Valletta, Docente in Diritto delle Migrazioni, autore del volume/ricerca: “RICOSTRUZIONE DOCUMENTAZIONE STORICA DEL PATRIMONIO ARCHIVISTICO CONSORTILE”.
Accanto a lui il committente del pregevole testo, il Dott. Abramo Bonaldi, Direttore del Consorzio di Bonifica Ovest – bacino Liri-Garigliano di Avezzano, con il Dott. Sergio Venditti, giornalista, Vice Direttore della rivista “Tempo Presente“, che ha fatto da moderatore, stimolando ulteriori curiosità e domande sulla storia millenaria di un territorio, dove è passata la grande storia: dal periodo italico, a quello romano, fino alla metà dell’800, che vide la progettazione e la realizzazione del prosciugamento proprio del terzo lago nazionale, da parte del Principe Alessandro Torlonia, dopo il tentativo dell’Imperatore Claudio.
Un’opera faraonica, considerata tra le meraviglie di quel secolo, che ha trasformato l’intera sub-regione marsa, da un popolo di pescatori e pastori, in valenti mezzadri ed oggi ancor più imprenditori agricoli. Un’epopea vissuta anche con aspre lotte contadine e sociali, narrate da scrittori come I. Silone in “Fontamara“, fino a metà del ‘900, con la riforma agraria, che da allora fino ad oggi, ha plasmato la piana come “Orto” pregiato, di tanti rinomati prodotti, che animano la sua stessa cucina locale.
Chissà se i grandi viaggiatori del” Gran Tour” ottocenteschi, come il Lear, il Craven, il Dumas del “Conte di Montecristo” che qui sono passati, abbiano potuto immaginare queste straordinarie evoluzioni di una terra “forte e gentile“.
Lo stesso pittore romano, Bartolomeo Pinelli, nel suo viaggio tra queste valli e conche, nel 1814, aveva immortalato in una celebre stampa Il Pescatore del Fucino, riportando indietro il “tempo della memoria”, tra storia, miti e leggende.