“L’architetto e il diavolo” di Giannantonio al Tour letterario Leggo per legittima difesa di Pratola Peligna

A cura dell’Associazione culturale Terza Pagina, nell’ambito del progetto Una montagna di libri: incontri con gli autori e reading poetici, prosegue il Tour letterario LEGGO PER LEGITTIMA DIFESA.

Sabato 13 luglio alle ore 18 sarà a Pratola Peligna presso la terrazza di Palazzo Colella per la presentazione del libro “L’ARCHITETTO E IL DIAVOLO” del professor Raffaele Giannantonio (Carsa Edizioni) alla presenza dell’autore e della giornalista Chiara Buccini il cui dialogo sarà intramezzato da letture interpretate degli attori Francesca Galasso e Pietro Becattini.

La manifestazione è inserita all’interno del cartellone estivo promosso dal Comune; attesa e sempre bene accetta la presenza del Sindaco di Pratola Peligna Antonella Di Nino e del consigliere delegato alla Cultura Adele Leombruni.

E’ Aldo Castellano, che del volume ha curato la prefazione, a spiegare cosa attendersi nel corso della lettura: ” Questo è, in sostanza, il tema del libro di Raffaele Giannantonio, incentrato sulla storia delle compromissioni politiche di alcune personalità di primo piano dell’architettura moderna con le due ideologie del XX secolo, condannate da gran parte della storiografia e dell’opinione pubblica come criminali: il fascismo, almeno dopo l’inizio della Seconda guerra mondiale; e il comunismo, soprattutto dopo l’avvio della Guerra fredda”. Si parla dunque di un rapporto politico o, meglio, della politica, con quel settore dell’arte, appunto l’architettura che più di altri, presenta inequivocabilmente una commistione con il sociale e il pubblico.

Il volume rivede i legami che l’architettura e le sue personalità hanno intrattenuto con i poteri forti del secolo scorso, appunto fascismo e comunismo e delle influenze, nefaste ad un’analisi moralistica, che entrambi ebbero sulla disciplina che, per eccellenza organizza lo spazio adibito alla vita del’uomo, addossando ai suoi architetti responsabilità e colpe che certo non ebbero. La revisione è necessaria  perché, prosegue Castellano: “È quanto mai opportuno in questi casi saper distinguere e comprendere bene quel che effettivamente è stato, per non far sì che un’altra cancel history stravolga anche la storia dell’architettura moderna”