San Giacomo, l’Apostolo del Cammino. La storia illustrata da Valentino Pisegna, divulgatore accademico del Cammino di Santiago
L’AQUILA – «Si fa un gran parlare del Cammino di Santiago, troppo spesso lo si confonde con il trekking di gruppo, si tratta invece di uno dei pellegrinaggi più importanti della storia, il terzo dopo Gerusalemme e Roma – spiega il Cav. Omri Dott. Valentino Pisegna, Comunicatore internazionale del Cammino, divulgatore accademico di Santiago -.
Per chi intende fare il Cammino, non può assolutamente mancare prima della partenza una minima conoscenza di come sia nato questo pellegrinaggio che conduce alla Cattedrale di Santiago, ove sono custodite le spoglie di San Giacomo il Maggiore figlio di Zebedeo e Salomè, chiamato dal Messia con l’appellativo di figlio del tuono per il suo carattere impetuoso – continua Pisegna, che illustra così la nascita del pellegrinaggio -.
Giacomo, fratello dell’evangelista Giovanni, fu uno dei discepoli più vicini a Gesù Cristo, testimone di momenti più importanti della vita del Messia. Dopo la morte di Gesù si spinse nella sua opera di evangelizzazione fino all’estremo confine della Terra conosciuta: il finis terrae della Galizia.
Una predicazione non facile ma confortata dalle apparizioni della Vergine Maria, che prima ancora di essere assunta al cielo gli apparve a Saragozza e Muxìa, per rincuorarlo sul buon esito della sua missione nelle terre pagane dell’Hispania romana.
Al suo rientro a Gerusalemme, nell’anno 44, subì il martirio che Gesù stesso gli aveva preannunciato: potete bere (scrive Matteo) il calice che io sto per bere? Giacomo e suo fratello Giovanni gli risposero: lo possiamo. Il corpo dell’Apostolo venne recuperato da alcuni suoi discepoli e caricato su una barca che arrivò miracolosamente sulle coste della Galizia dove si arenò sulle rive di Iria Flavia, a ridosso di una grossa pietra, motivo per il quale la città varierà il suo nome in Padròn.
Delle spoglie del Santo non si seppe più nulla fino all’anno 813 del primo secolo quando il Vescovo di Iria Flavia Teodomiro I annunciò al mondo il rinvenimento dei sacri resti. La leggenda cristiana, secondo la quale l’apostolo sarebbe stato sepolto in Galizia, divenne finalmente realtà.
Il Re delle Asturie Alfonso II il Casto dispose la costruzione di una chiesa nel luogo del ritrovamento ed intorno ad essa si sviluppò una città che prese il nome da Sancti Jacobi, in spagnolo Sant-Yago, e da campus stellae, ovvero campo della stella, in riferimento alla stella o alle stelle che indicarono all’eremita Pelayo il sarcofago con il corpo del santo.
La notizia si diffuse rapidamente in tutta Europa e cominciarono ad arrivare i primi pellegrini. Questo avvenimento determinò la nascita di una città e centro di spiritualità, il fenomeno del pellegrinaggio e una rete di itinerari lungo i quali fiorirono paesi e città, furono costruite strade, ponti, chiese, monasteri.
Santiago di Compostela, cioè “la casa di Galizia ove si trova la sepoltura di Sa’ Jacopo”, divenne la meta di coloro che Dante Alighieri nella Vita Nova definisce “peregrini in modo stretto”, un luogo di culto al pari di Roma e Gerusalemme”.
Si decideva di arrivare alla tomba di San Giacomo per adorarne le reliquie, perché si sperava in qualche miracolo che potesse guarire le malattie o perché bisognava rispettare un voto, continua il divulgatore, si intraprendevano i pellegrinaggi penitenziari imposti dai confessori ai penitenti per espiare i propri peccati.
Le migliaia di persone che ogni anno a piedi, in bicicletta e a cavallo si recano a questo lembo estremo del vecchio continente, rende questo luogo una meta preferita del turismo religioso internazionale.
Negli anni cosiddetti “iacobei”, quelli in cui il 25 luglio, festa dell’Apostolo Santiago, cade di domenica, il numero dei pellegrini tocca punte altissime. L’anno iacobeo venne istituito dal Papa Callisto II nel 1122. Il primo fu nel 1126, il prossimo sarà nel 2027.
Le stelle di Santiago non tramontano mai – conclude il dott. Pisegna -, esse continuano a indicare il sepolcro di San Giacomo alle migliaia di pellegrini provenienti da ogni parte del mondo.
Nel 2023 oltre 440.000 pellegrini hanno ritirato la Compostela presso la “Oficina del Peregrino” di Santiago, il documento che certifica l’avvenuto pellegrinaggio».