Con l’ennesimo suicidio e la denuncia del Sindacato Polizia Penitenziaria sulle disastrose condizioni carcerarie si infiamma il dibattito politico

PARMA – Dopo la notizia di un altro suicidio avvenuto nel giorno di Ferragosto al carcere di Parma data dal Sindacato di Polizia Penitenziaria SPP, tra i più attivi degli ultimi tempi e sempre pronto a sostenere il disagio grande che stanno soffrendo tutti gli attori del carcere non ultimi i poliziotti penitenziari si infiamma anche il dibattito politico.

“È una strage di stato senza il minimo impegno da parte del governo per arginarla. Il governo dovrebbe agire nell’interesse collettivo e non muovere le proprie decisioni, disinteresse in questo caso, solo per ideologia politica. La polizia penitenziaria è allo stremo senza interventi il sistema imploderà” – così ci ha tenuto a dire Aldo Di Giacomo segretario generale dell’SPP-

Interviene anche la parlamentare Silvia Fregolent di Italia Viva che così risalta sulla sua pagina facebook lo stato pietoso dei penitenziari oggi: “Il suicidio nel carcere di Parma è il terzo dall’inizio dell’anno e va a ingrossare il macabro elenco di 66 detenuti e 7 agenti della polizia penitenziaria che si sono tolti la vita in questi otto mesi.

Una strage a cui il governo ha scelto di non mettere fine, come ci ricorda Delmastro. I dati del sovraffollamento sono allarmanti e con il caldo soffocante dell’estate le condizioni di vita per i detenuti e per chi in carcere lavora diventano disumane.

La maggioranza purtroppo ha scelto di non rispondere all’emergenza procrastinando ancora l’esame della proposta di legge Giachetti sulla liberazione anticipata e il governo ha tentato di lavarsi la coscienza con l’ultimo decreto che non solo è inefficace, ma appare come una drammatica presa in giro a tutta la comunità penitenziaria”.

Situazione esplosiva quindi e bene fanno Di Giacomo, la Fregolent e gli altri parlamentari sensibili al problema a rimarcarlo.