Scattano in Abruzzo le misure di controllo per il virus West Nile a seguito della circolazione della Febbre del Nilo nella provincia di Chieti
PESCARA – La sorveglianza integrata della West Nile e dell’Usutu virus nella Regione Abruzzo, implementata in ottemperanza al Piano nazionale Arbovirosi 2020-2025 e al Piano operativo regionale per la sorveglianza della West Nile Disease e dell’Usutu virus in Abruzzo (DGR n. 479 del 05/08/2020), ha consentito il riscontro, da metà giugno u.s. a tutt’oggi, delle prime positività al virus West Nile sul territorio regionale, nella provincia di Chieti, in zanzare, uccelli selvatici e nell’uomo (il primo caso “probabile” nell’uomo in Abruzzo è attualmente ricoverato presso l’Ospedale di Pescara ma domiciliato nel Comune di San Salvo) .
La diagnosi del primo caso umano “probabile” di infezione da virus West Nile è stata effettuata nella giornata di ieri dal Laboratorio di riferimento regionale per le Arbovirosi dell’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise (IZSAM).
Il sistema di sorveglianza regionale delle Arbovirosi (malattie virali trasmesse da zanzare) ha consentito di rilevare tempestivamente le positività, di far attivare le Misure previste dal Piano nazionale per le Arbovirosi 2020-2025 da parte del Dipartimento Sanità della Regione, del Dipartimento di Prevenzione della ASL di Chieti e dei Comuni interessati (Vasto, Casalbordino, Lanciano, San Salvo).
Al fine di ridurre il rischio di esposizione dei cittadini al virus West Nile, e quindi a potenziali rischi per la loro salute, sono state raccomandate ai Comuni interessati le seguenti azioni:
- Potenziare gli interventi di lotta antilarvale nelle aree in cui sono presenti abitazioni private, luoghi di vacanza, parchi pubblici e aree ricreative, Strutture sanitarie e socio-sanitarie (es. Ospedali, RSA, Case di riposo);
- Prevedere interventi straordinari preventivi con adulticidi nel caso in cui sia in programma una manifestazione/evento che comporti il ritrovo di molte persone in aree all’aperto (aree non interessate dalla disinfestazione ordinaria preventiva con larvicidi) nelle ore serali (tra il crepuscolo e la notte);
- Potenziare gli interventi comunicativi nei confronti dei cittadini sull’importanza di attuare misure di protezione individuale in ambienti all’aperto e al chiuso (es. utilizzo di repellenti antizanzare per proteggersi dalla puntura di zanzara, vaporizzatori o erogatori elettrici di insetticidi in ambienti chiusi e/o zanzariere alle finestre);
- Favorire l’attuazione di misure preventive da parte dei cittadini nelle proprietà private, in particolare in aree sensibili come balconi, cortili, giardini, cimiteri e orti per prevenire il ristagno di acqua e la proliferazione e circolazione delle zanzare.
Le attività di Sanità Pubblica relative alla parte umana si sono focalizzate, inoltre, sui seguenti aspetti:
- promuovere tra i cittadini, in particolare nel periodo di maggiore attività vettoriale (maggio-ottobre), l’attuazione di misure di prevenzione individuali per evitare la puntura di zanzara e misure comportamentali per ridurne la presenza e circolazione nei luoghi di vita, di lavoro e di assistenza sanitaria;
- individuare precocemente casi umani “probabili” da parte dei MMG, dei PLS e dei Medici ospedalieri (a partire dai Pronto Soccorsi) sulla base dei criteri clinici e degli esami di laboratorio previsti, tenuto conto anche dello specifico contesto epidemiologico locale in cui si è delineata la presenza di zanzare infette;
- segnalare tempestivamente il sospetto di caso “umano” al Servizio di Igiene e Sanità pubblica di competenza;
- comunicare agli Operatori sanitari che operano in ambito ospedaliero e territoriale lo specifico rischio per favorirne la massima collaborazione.
Il Dipartimento Sanità della Regione Abruzzo ha coordinato e verificato il corretto funzionamento del flusso informativo attivato sin dal primo riscontro di positività al virus West Nile che ha permesso a ciascun Organo competente regionale e locale di attivarsi tempestivamente per quanto di competenza.
Il quadro epidemiologico regionale e locale è in evoluzione ma il sistema di sorveglianza e controllo regionale sulle malattie trasmesse da zanzare (Arbovirosi), unitamente all’applicazione delle misure preventive raccomandate, sono in grado di favorire una riduzione del rischio di trasmissione del virus all’uomo e di tutelare la salute pubblica.