Perdonanza Celestiniana: inaugurata la 730ma edizione del Giubileo più antico della storia
L’AQUILA – Si è alzato il sipario sulla 730ma edizione della Perdonanza Celestiniana dell’Aquila, patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco dal dicembre 2019 e Capitale Italiana della Cultura 2026.
“Diamo inizio alla 730ma Perdonanza; al celestiniano viaggio con Dio; al pellegrinaggio verso il Grande Giubileo del 2025, in nome di una rinnovata fraternità universale, di cui il mondo ha urgente bisogno. Papa Francesco ha scelto come motto del prossimo Giubileo di Roma ‘Peregrinantes in Spem’, Pellegrini di Speranza, perché il pellegrinaggio è un andare finalizzato, che supera il quotidiano per connettersi con il sacro. Questo particolare cammino ha l’obiettivo di recuperare la speranza, che è una delle tre virtù cardinali del cristianesimo. Nell’attuale scenario – di divari economici, di tensioni sociali e di violenza, dove i teatri di guerra sembrano non avere soluzione – è difficile alimentare la speranza. Per questo, Papa Francesco vede nel pellegrinaggio, nella forza della preghiera, nella potenza del perdono e nella bellezza della riconciliazione, le azioni per rivivificare la speranza e, quindi, rendere possibile la pace”, così ha esordito il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, durante il suo discorso inaugurale.
“Il tempo che stiamo vivendo dovrebbe essere l’alba di un nuovo mondo che per ora appare pieno di contraddizioni che trovano nell’uso/abuso dell’intelligenza artificiale il terminale di molte delle nostre paure. Il tempo che stiamo vivendo amplifica i drammi in cui l’umanità sembra perduta, in un processo di laicizzazione delle emozioni, dove i sentimenti vengono interpretati come possesso (penso alla piaga dei femminicidi); dove il potere politico-economico è prevaricazione verso un popolo sovrano; dove l’ostilità storica, politica e religiosa comprende solo il linguaggio della morte e della devastazione (penso all’attacco del 7 ottobre 2023 di Hamas a Israele con conseguenze tragiche per i popoli)”, ha aggiunto ancora il sindaco che ha poi citato il cardinale Matteo Maria Zuppi che invita ad attivare “l’intelligenza dell’amore. Quell’intelligenza che ha portato Celestino V a fare un passo indietro nel rendersi conto che il soglio pontificio implicava attitudini e dinamiche di potere lontane dal suo sentire”. Biondi ha ricordato anche Pietrangelo Buttafuoco quando spiega che “Celestino V, anche se caro allo Spirito Santo, viene sconfitto nel tempo umano, pur restando vittorioso nel disegno imperscrutabile di Dio”.
Ma nelle parole del primo cittadino anche la menzione per “L’Aquila che sarà anche Capitale italiana della Cultura 2026 e proprio la cultura, forza tranquilla e vitale, per noi è stata edificatrice di speranza. La cultura che accomuna e riduce le distanze tra le persone”. Infine, il ricordo del compianto Antonio Centi, ex sindaco dell’Aquila, scomparso recentemente, “persona aperta e disponibile, politico del confronto, primo sindaco eletto direttamente dai cittadini”. Nell’annunciare l’avvio della Perdonanza il sindaco, infine, ha rivolto un pensiero a Lewin Weituschat, il giovane studente Erasmus di nazionalità tedesca appena ritrovato senza vita sul Gran Sasso dopo settimane di ricerca (il discorso completo del sindaco Biondi è in allegato).
Queste le parole dell’Arcivescovo Metropolita dell’Aquila, S. E. Mons. Antonio D’Angelo, in occasione del suo discorso durante l’accensione del Fuoco della Perdonanza: “Siamo prossimi all’inizio del Giubileo del 2025 e la Chiesa ci ha invitato a riflettere proprio sul tema della preghiera per prepararci bene alla celebrazione dell’anno giubilare, così da attingere alla grazia della Misericordia la luce necessaria per una vita nuova. Quindi anche noi siamo chiamati a riscoprire o scoprire il valore della preghiera. E’ necessario ripensare a questa dimensione della vita che non è un optional ma un elemento costitutivo dell’uomo perché possa trovare quella Luce che gli permette di vivere bene la propria esistenza. Chi prega trova in se stesso sicurezza anche di fronte alla fatiche e alle ostilità della vita. La preghiera permette all’uomo di trovare un orientamento e di dare un senso a ciò che fa, aprendogli un orizzonte di speranza. Questo fuoco richiami in ciascuno di noi il messaggio che ci ha lasciato in eredità San Celestino V, Papa. La luce dell’amore di Dio sia la vera bussola della nostra esistenza, per compiere il viaggio della vita seminando e costruendo il bene, come ci ha testimoniato Papa Celestino che noi oggi devotamente veneriamo”, ha proseguito Mons. D’Angelo (il discorso completo dell’Arcivescovo è allegato).
La Perdonanza è iniziata ufficialmente con l’accensione del Tripode della Pace, dopo le 23 tappe del Fuoco del Morrone tra Sulmona e L’Aquila, ripercorrendo il tragitto di Pietro Celestino.
A seguire, le luci si sono accese sul palco dove è in corso la serata, ideata dal Maestro Leonardo De Amicis, e dove, davanti a una platea stracolma, si stanno esibendo: The Kolors, Malika Ayane, Colapesce Dimartino, Tiromancino, il tenore Gianluca Terranova e Renato Zero, accompagnato dall’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila.