Con “I Pastori” di Gabriele D’Annunzio si amplia e arricchisce la biblioteca a cielo aperto di Borgo Universo ad Aielli
AIELLI – Non si ferma il progetto della “biblioteca a cielo aperto” ad Aielli. Dopo le ormai note riscritture di Fontamara di Ignazio Silone, della Commedia di Dante, della Costituzione Italiana e del Manifesto di Ventotene, ad Aielli in questi giorni, in concomitanza con i nuovi murales realizzati dall’artista palestinese Taqi Spateen, proprio nei giorni del Festival Dannunziano che si sta svolgendo a Pescara, è stata trascritta la poesia “I Pastori” di Gabriele d’Annunzio, opera dedicata alla transumanza dei pastori abruzzesi.
“Vogliamo continuare con l’idea dei libri e delle opere poetiche sui nostri muri. È stata fin da subito una via parallela a quella dei murales classici che abbiamo intrapreso con forza e orgoglio.
La lettura a cielo aperto, la bellezza delle parole e dell’arte, la creazione di una vera e proprio biblioteca muraria: idee che saranno sempre più una realtà e un punto di forza del nostro paese” ha dichiarato il sindaco di Aielli, Enzo Di Natale.
Il progetto, finanziato dal Comune di Aielli, con il Patrocinio del Vittoriale degli Italiani e a cura della “Compagnia degli Uscocchi”, è realizzato dall’artista Roberto Pavoni, in collaborazione con Stefano Tomassetti e Lavinia Di Profio.
Con questo testo, scritto nel 1903, che fa parte della raccolta poetica Alcyone, d’Annunzio esprime la nostalgia per la sua terra natia e per la vita dei padri, fatta di cose semplici, umili e di silenzi. Un omaggio del poeta abruzzese alla nostre radici, alle tradizioni della transumanza ma anche ai mutamenti che intervengono nelle stagioni e nella vita degli uomini. In quell’esortazione iniziale “Settembre, andiamo. È tempo di migrare.” c’è un invito agli uomini a seguire e a rispettare in maniera collettiva i ritmi della natura.
Nel murale, inserito nella zona antica di Aielli, vicino Porta Iannetella, il volto di d’Annunzio interagisce con il paesaggio circostante, guardando i monti con sguardo malinconico. Il testo, scritto sul muro, si presenta come un’opera scritta a mano dallo stesso d’Annunzio: i curatori dell’opera hanno, infatti, ricostruito la grafia dello scrittore abruzzese, realizzando uno scritto autografo del poeta.
La biblioteca a cielo aperto ha preso vita: molte le persone di tutte le età, che durante la realizzazione dell’opera si sono succedute nella lettura della poesia davanti al muro. Hanno partecipato anziani, bambini, giovani del posto ma anche turisti che rileggendo i versi del poeta, a volte si sono commossi, a volte si sono interrogati sul senso profondo del testo.
Fa parte della Compagnia degli Uscocchi il Maestro Paolo Totti e non potevano mancare accompagnamenti musicali con il flauto traverso come quelli di Marco Nucci e di Martina Monaco. Sono stati momenti di grande condivisione, emozione e partecipazione collettiva.