Al Museo delle Genti d’Abruzzo i quadri di Muzii e le foto del gruppo “La Genziana”

Di terra e di mare. Narrazioni visive di un Abruzzo che attraverso foto e quadri di luoghi e scorci diversi offre ogni parte di sé e si lascia ammirare nelle sue diverse prospettive caleidoscopiche.

U prezioso contesto espositivo quello che il Museo delle Genti d’Abruzzo promette ai suoi visitatori, ospitando in contemporanea due distinte mostre – in realtà più vicine di quanto possa apparentemente sembrare – una delle delicate opere pittoriche di Giuseppe Muzii  “SIAMO TUTTI BARCHETTE IN MEZZO AL MARE” e l’altra, che ricomprende opere fotografiche del Gruppo “La Genziana”. La personale di Giuseppe Muzii sarà visitabile fino al 13 ottobre; la collettiva del Gruppo La Genziana fino al 29 settembre.

Di terra e di mare si diceva; e così è. Le opere del Muzii, pittoriche e polimateriche, sono realizzate con quanto il mare restituisce e lascia sulla battigia in attesa di una miglior vita; adagiate su sfondi di colore che li contestualizza e li valorizza;  gli scatti de La Genziana offrono immagini che riprendono la “liquida bellezza della costa ma anche l’amara bellezza dei paesi dell’entroterra”.

Il merito del museo è quello che aver costituito, alla presenza delle tradizioni della regione, uno scrigno in cui  accogliere e custodire aspetti, momenti, sentimenti ed emozioni peculiari dei diversi territori, paesaggi e panorami che l’Abruzzo offre a chi vuol conoscerlo.

L’inaugurazione è prevista per sabato 14 settembre in rapida successione; alle 17 aprirà la personale di Giuseppe Muzii e a seguire, alle 17,30 la collezione fotografica.

“Diverse le tecniche, differenti anche gli sguardi, ma la composizione delle due mostre offre un percorso che sembra avere una dimensione univoca: quella della sensibilità che trattiene dentro di sé il ricordo e lo rigenera fino a farlo tornare vita”. Ricordo e rigenerazione che coinvolgono entrambe le mostre.

Sassi e legni che Muzii recupera dal mare ricostruiscono, attraverso lo spirito fantasioso che gli infonde l’artista,  una storia, un significato, un’utilità. 

I fotogrammi del collettivo La Genziana trovano, nella memoria e nelle storie delle opere di Muzii, il capo del filo cui annodare le narrazioni che “parlano di una terra che la natura sembra aver crudelmente sottratto al potere dell’uomo, ma che allo stesso tempo parlano della capacità di saper affrontare la separazione e rinascere nel continuo della vita: dal terremoto della Marsica, a quello dell’Aquila, fino a quello, di poco successivo, del Centro Italia, sono tanti i borghi che, dopo la distruzione, sono rimasti sostanzialmente spopolati”.

I fotografi hanno recuperato le storie semplici, lievi e durature  per restituire loro un’anima e una rappresentazione della vita passata. Dalla terra al mare, un viaggio che, recuperando  bellezza e infinito,  si chiude affiancandosi alla più recente sezione del museo che racconta di barche e di pesca.