Verrà riposizionato domani sul Gran Sasso l’ex Bivacco Lubrano distrutto da una violenta bufera nell’autunno del 1999

Domani, 7 novembre, verrà riposizionato sul Gran Sasso l’ex Bivacco Lubrano, costruito nel 1972 e distrutto da una violenta bufera nell’autunno del 1999.

Questo storico punto di riferimento per gli amanti della montagna sarà riportato nella sua originaria posizione grazie a una grande operazione congiunta coordinata dall’𝐀𝐠𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐏𝐫𝐨𝐭𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐢𝐯𝐢𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐀𝐛𝐫𝐮𝐳𝐳𝐨, che coinvolge istituzioni, enti locali e realtà associative, prima fra tutte “𝐈 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐢𝐝𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐢𝐞𝐥𝐨” che hanno promosso l’iniziativa.

L’intervento prevede il trasporto e la collocazione sul promontorio che insiste sul Vallone della Fornaca, tra Monte Prena e Monte Camicia, a quota 1815 slm, di una nuova struttura in metallo realizzata in un unico modulo coibentato delle dimensioni di 6 x 3 metri e 2,5 metri di altezza, per un peso complessivo di 26 quintali.

La struttura sarà trasportata da un elicottero Chinook CH-47F del 1° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Antares”, aeromobile particolarmente idoneo per i trasporti pesanti in alta quota, appositamente equipaggiato per questo genere di operazioni.

La struttura verrà poi fissata su una piattaforma in cemento armato già realizzata direttamente sul punto.

L’iniziativa è resa possibile grazie ad un’ampia partecipazione di molti soggetti, sia pubblici che privati. Fra questi la ditta Unirest dell’Aquila, Studio Due dell’Aquila, il Comando Militare Esercito Abruzzo e Molise, il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico – Stazione dell’Aquila, la Guardia di Finanza e il Reparto Volo dei Vigili del Fuoco di Pescara.

L’evento gode inoltre del patrocinio dell’Università dell’Aquila, della Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila, della Banca Nazionale del Lavoro (BNL-PARIBAS), della Regione Abruzzo, dei soci del Club 2000 e dell’Associazione Costruttori Edili (Ance) dell’Aquila.

Il nuovo bivacco, che sarà intitolato alla memoria di Piergiorgio Desiati, tecnico del Soccorso Alpino e Speleologico Stazione dell’Aquila, rappresenterà un rifugio sicuro per escursionisti e alpinisti e un simbolo della resilienza e della passione che unisce chi ama la montagna.