Bisegna: dimissioni irregolari. La Prefettura non procede allo scioglimento del Consiglio comunale
Bisegna– La Prefettura dell’Aquila ha comunicato che non si può procedere allo scioglimento del Consiglio comunale di Bisegna per un vizio nella presentazione delle dimissioni da parte di uno dei sei consiglieri. Pertanto, Il consesso civico, per adesso, resta nel pieno delle facoltà. Ovviamente, anche il sindaco non decade.
Come si ricorderà per averne parlato, venerdì mattina (15 novembre scorso) 6 consiglieri (5 di persona ed uno con pec e delega) avevano rassegnato le dimissioni. Nei giorni precedenti, sia il vice sindaco Amedeo Di Lorenzo che l’assessore Sandro Forte avevano rimesso il mandato da componenti della Giunta nelle mani del sindaco Antonio Mercuri. E proprio l’irregolarità commessa dal consigliere dimessosi con pec e delega ha, di fatto, annullato il tutto.
Dalla Prefettura dell’Aquila è arrivato il chiarimento:
“Sul punto, si richiama la Sentenza del Consiglio di Stato n. 4936 del 12 agosto 2009 dalla quale sono stati enucleati i seguenti principi:
“In materia di dimissioni dei consiglieri comunali, gli artt. 38, comma 8 e 141, comma
1, lett. b), n. 3, del T.U.O.E.L. (D.Lgs n. 267 del 2000) individuano fattispecie distinte quanto a presupposti ed effetti delle dimissioni. La prima norma indica, invero, la fattispecie delle dimissioni individuali, rese allo scopo della personale rinuncia al mandato, non idonee di per sé sole all’effetto di provocare la crisi dell’organo consiliare, poiché non rese contestualmente dalla maggioranza dei suoi componenti, cui segue perciò, come espressamente e coerentemente previsto, la surroga dei dimissionari. La seconda individua, invece, la fattispecie delle dimissioni rese all’effetto di provocare la crisi dell’organo, chiede la loro contestualità perché espressiva della connessione delle volontà a tale fine, ne fa seguire, altrettanto coerentemente, il procedimento di scioglimento del consiglio e non la surroga dei singoli. Le dimissioni non contestuali denotano lo scopo della rinuncia alla carica individuale nella permanenza dell’organo, mentre soltanto la loro contestualità denota la condivisione dell’effetto della dissoluzione dell’organo. Ne consegue che l’invalidità anche di uno solo degli atti di dimissioni contestuali incide sulla validità dell’intero procedimento e, per converso, che quando ciò avviene non si deve procedere alla surroga del consigliere le cui dimissioni siano regolari”.
Ovviamente, se c’è la volontà di far cadere l’amministrazione comunale di Bisegna non sarà difficile ripresentare le dimissioni questa volta a “norma di legge”.
Intanto, il sindaco Antonio Mercuri è intenzionato a convocare di nuovo il consiglio comunale (andato deserto la volta scorsa per i motivi summenzionati) per riproporre l’ordine del giorno che prevede un punto di vitale importanza, anche per l’eventuale futura fase commissariale: la gestione del servizio di tesoreria comunale. L’eventuale non approvazione porterebbe alla paralisi del comune di Bisegna e alla impossibilità di potere far fronte anche alle esigenze più impellenti per le popolazione dei due piccoli paesi: Bisegna e San Sebastiano dei Marsi.