Castel di Sangro celebra la resistenza abruzzese: una mostra per ricordare l’opposizione armata all’occupazione sabauda

CASTEL DI SANGRO – Si terrà sabato 14 dicembre alle ore 16:00, presso il Museo Aufidenate in via De Contra 2, una mostra storica di grande rilevanza dedicata unità nazionale intitolata “L’OPPOSIZIONE ARMATA ALL’OCCUPAZIONE SABAUDA DEGLI ABRUZZI BORBONICI”.

In collaborazione con il Ministero della Cultura, il Museo Aufidenate ha organizzato un’esposizione temporanea della durata di un anno, che si propone di valorizzare il patrimonio storico locale e di riscoprire le radici della nostra identità attraverso l’apporto dell’esperto oplologo Dott. Glauco Angeletti, fondamentale per la realizzazione di un allestimento espositivo di grande rigore scientifico.

Un percorso espositivo che iIllumina gli eventi che segnarono profondamente la regione nel 1860, con un focus particolare sulle esperienze e le reazioni della popolazione locale, direttamente toccata dagli sconvolgimenti del tempo.

Sarà possibile osservare le armi utilizzate nel XIX secolo attraverso una selezione di palosci da caccia, sciabole, daghe, carabine, busti, medaglioni, fucili ad avancarica, a luminello, revolver e ammirare la maestria degli artigiani che hanno realizzato questi oggetti, studiandone i meccanismi di funzionamento, i materiali utilizzati e le tecniche di decorazione. Dalla semplicità dei primi modelli alla complessità dei fucili più evoluti, questa collezione offre un’affascinante panoramica sull’ingegno umano e sulle sue applicazioni nel campo delle armi da fuoco. Accanto a queste testimonianze materiali, saranno esposti i ritratti del re e di Giuseppe Mazzini, figure emblematiche dell’Italia risorgimentale. Un’occasione unica per toccare con mano un pezzo di storia e per comprendere le passioni, le ideologie e le aspirazioni di un’epoca che ha segnato profondamente il nostro Paese.

La cittadina abruzzese di Castel di Sangro, teatro cruciale del processo di unificazione nazionale, fu toccata in modo particolare dagli eventi di metà ottocento, proprio qui, nell’ottobre di quell’anno, il re Vittorio Emanuele II soggiornò, apprendendo la lieta novella dell’annessione delle province meridionali. A perenne ricordo di questo momento storico, la piazza principale mutò denominazione, da Piazza dei Canapini a Piazza del Plebiscito un nome che da allora in poi ne avrebbe segnato l’identità, legandola indissolubilmente al processo di unificazione nazionale.

L’esperto oplologo del ministero Angeletti, vera e propria autorità nel campo delle armi antiche, ha messo a disposizione le sue conoscenze e la sua esperienza per allestire una mostra che rappresenta un punto di riferimento per gli studiosi e gli appassionati, con la sua meticolosità e la sua attenzione ai dettagli, ha selezionato e catalogato ogni singolo reperto, creando un percorso espositivo che permette di apprezzare la bellezza e la complessità di questi capolavori.

Il direttore del museo PhD. Mario Rainaldi ha espresso profonda soddisfazione per aver portato a termine un progetto di tale portata, sottolineando l’importanza di offrire alla comunità un’esposizione di così alto valore culturale. Ha inoltre voluto ringraziare vivamente la Prefettura, la Questura e, in particolare, il Capitano Giuseppe Testa del Comando Carabinieri di Castel di Sangro, per la preziosa collaborazione che ha consentito di garantire l’incolumità dei reperti e di elevare gli standard di sicurezza della struttura museale.

A coronamento dell’esposizione, saranno esposte preziose missive e telegrammi d’epoca, frutto di un’accurata ricerca condotta negli anni dallo stesso direttore Mario Rainaldi, in collaborazione con Alessandro Teti, presso prestigiose istituzioni archivistiche quali l’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, l’Archivio di Stato dell’Aquila, l’Archivio Biblioteca Comunale “V. Balzano” e la Biblioteca Nazionale di Napoli “V. Emanuele III”. Questi documenti, di inestimabile valore storico, offrono un prezioso contributo alla comprensione delle vicende.

L’esposizione in corso rappresenta solo il primo passo di un più ampio progetto di valorizzazione del patrimonio storico, frutto della collaborazione con il Ministero della Cultura. Il prossimo anno, infatti, assisteremo al completo rinnovamento della sezione dedicata alla Seconda Guerra Mondiale e alla Linea Gustav presso il War Museum “Rolando Giampaolo”, con l’aggiunta di oltre 100 nuovi reperti. Un’anteprima di questo ambizioso progetto sarà offerta durante l’inaugurazione della mostra relativa al risorgimento. Grazie all’impegno congiunto di tutte le parti coinvolte, molti dei reperti necessari per il riallestimento della sezione bellica del ‘900 sono già stati acquisiti. Sarà un importante traguardo per divenire un museo di riferimento a livello regionale, un punto di riferimento imprescindibile per lo studio e la valorizzazione della storia del XX secolo, colmando un vuoto culturale e offrendo al pubblico un’opportunità unica di approfondire tematiche di grande rilevanza Come sottolineato dallo storico Paolo Mieli lo scorso anno nel corso dell’ottantesimo anniversario della distruzione della città.

“L’opposizione armata all’occupazione sabauda degli abruzzi borbonici” non si limita a presentare una serie di reperti e fatti storici, ma si propone anche come un’occasione per riflettere sulle complessità del processo di unificazione italiana e sulle conseguenze che esso ebbe sulle diverse regioni del Paese. Vi invitiamo a visitare questa esposizione per intraprendere un viaggio nel passato e per confrontarvi con le sfide e le opportunità che hanno plasmato la nostra identità nazionale.