Ci ha lasciati la professoressa Antonietta Nanni: il commosso ricordo della comunità scolastica del Liceo “Vitruvio”
AVEZZANO – “Difficile scrivere in questo momento in cui il cuore è straziato e sembra voler gridare e infrangere il silenzio del mistero che sin dalla nascita cammina accanto a noi.
Difficile accettare la morte di una persona il cui sorriso ha sempre accompagnato parole e azioni.
Difficile trovare le parole, perché forse non vogliamo trovarne, perché esse rendono vero ciò che noi non vogliamo credere: dicono inesorabilmente, fissandolo sulla pagina bianca, che una persona amata ci ha lasciato.
Eppure, noi di Antonietta, la nostra Antonietta, vogliamo parlare perché lei non se ne andrà, lei rimarrà sempre nei nostri cuori e quel suo parlare aperto, gioviale e accogliente ci accompagnerà e risuonerà sempre nelle aule del “Vitruvio”, il “suo” Vitruvio, a cui ha dato tanto di sé ai suoi giovani studenti e a noi adulti, suoi compagni di viaggio.
Le nostre strade si sono divise: tu, cara Antonietta, “sei andata avanti”, sei partita per il viaggio più lungo. Noi, ora, ci sentiamo tutti un po’ più poveri, tutti un po’ più orfani, sgomentati dalla brutalità della “Signora con la falce” che, incantata anch’essa dal tuo sorriso, ha voluto prenderlo con sé per apparire un po’ più bella, lasciando noi attoniti e smarriti a guardare il cielo e a cercarti tra le stelle.
Tutti noi, tutta la comunità scolastica del “Vitruvio”, dalla Dirigente, prof.ssa Nicolina Tania Ulisse, ai professori, ai collaboratori scolastici, agli alunni attuali e agli ex vitruviani, vogliamo salutarti con una poesia, perché tu, anima gentile, amavi la poesia e amavi insegnarla sapendo trovare tra i versi anche il senso della vita che spesso, come in questo momento, sembra non averne.
“Credo”
Credo che nessuno muoia
credo che l’anima in realtà
divenga un’ombra
e al culmine del suo vagare
si adagi ai piedi
d’un fiore non visto.
Quei fiori gialli
di cui son piene
le campagne
quando fai ritorno a casa
e vorresti che lei
esistesse.
(Carlo Bramanti)
Ciao, Antonietta!”