“Alla scoperta di Mario Pomilio”: domani lezione evento alla Scuola Macondo di Pescara

PESCARA – Domani venerdì 20 dicembre alle ore 18.00 la Scuola Macondo di Pescara (via C. De Cesaris, 36) ospita un evento speciale dal titolo “Alla scoperta di Mario Pomilio”.

Durante questa lezione-evento gratuita, tenuta da Daniele Di Francesco, sarà possibile esplorare la vita e le opere di Pomilio, scrittore, saggista e giornalista italiano, e soprattutto qual è l’impatto che ha avuto sulla letteratura italiana.

Ci sarà uno speciale focus su “Il Natale del 1833”, che ha vinto il Premio Strega e raggiunto oltre 30 edizioni.

“Il Natale del 1833” prende avvio dall’omonima lirica del Manzoni, abbozzata quasi di getto sull’onda del dolore causatogli dalla morte della prima moglie e rimasta incompiuta nonostante i ripetuti tentativi per ultimarla. Il protagonista è proprio lui, Manzoni, esplorato nel suo dramma d’uomo e in una “crisi di fede entro la fede” divenuta crisi creativa e preludio al suo silenzio di scrittore: Pomilio ne ricrea la vicenda in un libero gioco di verità e d’invenzione.

“Quello che proporremo – spiega Elisa Quinto della Scuola Macondo – è un evento poco convenzionale ma di grande impatto poiché verrà trattato un personaggio abruzzese poco conosciuto qual è Mario Pomilio che con le sue domande e le sue inquietudini è stato un grande testimone del Novecento ed il suo messaggio è ancora attuale”.

Mario Pomilio 

Nasce a Orsogna (Chieti) nel 1921. Trascorre l’infanzia ad Avezzano, ma si trasferisce precocemente a Pisa per compiere gli studi superiori sotto la guida di Luigi Russo. Interrotti questi a causa della guerra, si laurea in Letteratura italiana all’università di Pisa nel 1945 con una tesi su Pirandello. Dopo una breve militanza nel Partito d’Azione, nel 1949 è chiamato a Napoli come professore di lettere in un liceo scientifico. Questo non gli impedisce però di continuare l’attività politica, ora nelle fila del Partito Socialista.

Inizia quindi a collaborare a «Convivium», «La Fiera letteraria » e «L’Approdo», ma l’anno successivo è già a Bruxelles, dove soggiorna, alternandola con Parigi, sino al 1952. Tornato a Napoli, scrive sulle colonne del «Mattino» e nel 1954 esordisce in letteratura col romanzo L’uccello nella cupola, seguito di lì a poco da Il testimone (1956), Il nuovo corso (1959), La compromissione (1965, Premio Campiello), Il quinto evangelista (1975, Premio Flaiano) e Il Natale del 1833 (1983).

Nel 1960 fonda insieme agli amici Domenico Rea e Michele Prisco la rivista «Le motivazioni letterarie». Accanto ai romanzi vanno ricordati anche i racconti Il cimitero cinese (1969) e Il cane sull’Etna (1978) e le molte raccolte di saggi, fra i quali Il mondo morale di Italo Svevo (1943), Letture di Pirandello (1949), Dal naturalismo al verismo (1962), Contestazioni (1967) e Scritti cristiani (1979).

L’avvicinamento alla religione cattolica si riflette anche sull’attività politica avvicinandolo alla Democrazia Cristiana, sotto il cui simbolo sarà eletto deputato al Parlamento europeo. Ha curato inoltre una Antologia di scrittori siciliani contemporanei (1977).
Muore a Napoli nel 1990.

Info

È necessaria la prenotazione al 370.3525381; mail: scuolamacondo@gmail.com.

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