“Il Fiume Liri è sano, la schiuma la produce per uno strano fenomeno naturale” !?
Il gruppo di Associazioni “Salviamo il Liri”, che sabato ha partecipato tramite il Comitato Piani Palentini, il CAI Valle Roveto, Le Aquile Ambientali, Fare Verde e WWF Abruzzo, al convegno sul fiume Liri a San Vincenzo Valle Roveto ha appreso con stupore quanto dichiarato dalle autorità: “Non volevamo farci trascinare dalle reazioni a caldo ed abbiamo preferito una reazione meditata. La cartiera Burgo ha adottato impianti di depurazione di ultima generazione, il CAM dichiara che gli impianti di depurazione funzionano e che non c’è motivo di organizzare incontri di questo tipo perché il ‘territorio è sano’ e sbagliano gli amministratori che con queste giornate contribuiscono a dare una immagine diversa del territorio, il Consorzio dichiara che anche a paratie chiuse le acque che si riversano nel Liri sono schiumose per qualche strano fenomeno che si origina nei condotti naturali”.
Parole che potrebbero rasserenare i cittadini della Valle Roveto ma che purtroppo appaiono giustificazioni assurde e scientificamente non supportate.
L’ARTA infatti dichiara che i due punti di controllo delle acque danno risultati ‘eccellenti’ alle sorgenti di Pescocanale e ‘sufficienti’ a Balsorano. Questo è molto strano visto che pochi metri più a nord sotto la cascata dell’Emissario di Claudio sembra svolgersi uno schiuma party della stessa spettacolarità di quelli svolti nei locali della Riviera Romagnola. Inutile dire che quanto detto dall’ Agenzia Regionale per la tutela della salute non ha convinto nessuno e le rassicurazioni non spingeranno certo le persone a fare il bagno in un fiume che produce schiuma da solo.
“Ci sentiamo presi in giro! –sottolinea il comitato– Teniamo davvero al Fiume Liri perciò invitiamo tutti a tornare seri. Invitiamo il Contratto di Fiume a convocarci per condividere le criticità e informarci delle attività che negli anni- confidiamo- hanno messo in campo”.
È chiaro che quanto emerso dal convegno sulla salubrità del fiume è per lo meno opinabile e si può verificare anche da una analisi visiva: chi meglio dei pescatori può, dalla fauna ittica, dal colore capire se un fiume è sano oppure no?
Nessuno è contrario allo sviluppo di un territorio, né a quello industriale o agricolo, ma è necessario pretendere che le attività produttive rispettino l’ ambiente e che le istituzioni mettano in campo azioni efficaci, concrete e tempestive.
Alla luce dei fatti dei giorni scorsi è evidente che il Fiume Liri deve essere oggetto di un monitoraggio continuo, che due punti di analisi, con cadenza mensile non sono sufficienti e che i punti scelti non sono indicativi della reale situazione del fiume.
ARTA forse dovrebbe rilevare lo storico dei componenti chimici sversati dalle aziende e mappare tutti gli scarichi, autorizzati e non per capire l’origine del problema e puntare alla soluzione.
I convegni sulle potenzialità del territorio sono utili e affascinanti ma in questa fase serve il coraggio di assumersi delle responsabilità poiché i problemi del Fiume Liri producono effetti irrimediabili per l’ecosistema della Valle Roveto.