Il mistero della “Monna Lisa” abbandonata sulla luna. Apollo 20: storia o leggenda?
Voglio raccontarvi una storia che riguarda Monna Lisa ma non è quella di Leonardo Da Vinci. La nostra proviene da un altro mondo. E’ una storia tra scienza e fantascienza che ha fatto e fa tutt’ora discutere gli addetti ai lavori. Voglio narrarvi la storia di una missione Nasa mista America Russia mai fatta ma che pare invece esistita: quella dell’Apollo 20.
Tale William Rutledge, asserisce di essere stato uno degli astronauti di questa missione insieme all’americana Leona Snyder e al russo Alexei Leonov. Un vettore Saturn V sarebbe partito segretamente nel 1976 dalla base militare di Vandenberg, in California, per raggiungere la faccia nascosta della Luna.
Pare, infatti, che le ricognizioni fotografiche dell’Apollo 15 avevano scoperto una astronave aliena. Su di lui, non ci sono riscontri se non che da quasi quattro anni girano i suoi video, che ha ottanta primavere e afferma di essere un ex pilota civile di prototipi e specialista USAF. Sembra che prima di diffondere il suo materiale abbia dato prova della sua credibilità fornendo informazioni precise note solo agli ambienti NASA.
Su, Leona Snyder non si sa nulla ma il terzo, Alexei Leonov, è un eroe dell’astronautica sovietica, fu il primo uomo ad effettuare una passeggiata nello spazio nel 1965, e partecipò all’incontro tra Russi ed Americani nello spazio, nel 1975.
L’ho detto, siamo quasi nella fantascienza ma la storia è intrigante, una bella favola. La Missione Apollo 20 sarebbe partita nell’agosto del 1976, con equipaggio misto Russo-Americano; era stata decisa per visitare un oggetto misterioso enorme, avvistato da alcune sonde, rivelatosi poi un’astronave aliena e i resti di una Città, o meglio di un unico edificio ancora in piedi, nei pressi del cratere Izsak. Atterrati se ne andarono a vedere l’astronave (come entrarono non si sa) e trovarono alla guida una donna di razza asiatica, alta 1,65 metri, con mani prensili dotate di 6 dita, poste su due comandi. Indossava solo una pellicola trasparente e una garza che le fasciava il collo.
Due tubicini collegavano bocca e naso, inoltre due visori applicati agli occhi. L’essere non sembrava morto ma in sospensione vitale e nell’insieme appariva come un “bel pezzo di aliena”. Al suo fianco un’altra donna il cui corpo era molto danneggiato da un incendio. L’essere femminile fu chiamato E.B.E. o anche Monna Lisa della Luna. All’interno della nave spaziale furono rinvenuti dei piccolissimi corpi alieni, circa 10 cm l’uno, in capsule di vetro, presumibilmente embrioni.
Devo essere onesto: in questo articolo vi propongo la foto della nave aliena. Personalmente sembra una penna stilografica. Sbaglierò… Nel 1972, la NASA chiuse il programma Apollo a causa dei tagli di bilancio e la perdita di interesse da parte del pubblico. Secondo alcuni non fu questo il vero motivo. I soliti teorici della cospirazione sono dell’avviso che il programma spaziale ha continuato in segreto con le missioni Apollo 18 e 19 che individuarono tracce di presenze extraterrestri sulla Luna. Il ricercatore italiano Luca Scantamburlo è riuscito ad ottenere ulteriori informazioni e alla domanda su come Rutledge fu coinvolto con le vicende della NASA, rispose: “Egli ha lavorato nello studio della tecnologia aliena per conto dei russi e per il progetto N1, che consisteva nella progettazione dell’aereo Ajax, e MIG Foxbat 25. Le sue competenze dovevano esserre utilizzate per la navigazione computerizzata offrendosi come volontario per il progetto MOL-Gemini. Più tardi, l’Air Force mi ha ricordato che era stato scelto per la missione Apollo 20, perché era uno dei pochi piloti che non credeva in Dio visto che quasi tutti gli astronauti della NASA erano dei credenti. Non credere in Dio ha fatto la differenza in questa missione. Questo è tutto.“
Secondo Rutledge, l’Apollo 20 è stato lanciato nel 1976 come il risultato di una partnership tra la Russia e gli Stati Uniti. Vi lascio alle sue dichiarazioni: “Non so come, i sovietici sono stati informati della presenza di una astronave sul lato opposto della luna. Nel mese di luglio, il Lunar 15 si è schiantato poco più a sud della prua dell’astronave (quella aliena). È stata una sonda simile al Ranger e Lunar Orbiter a fornire delle mappe accurate di questo settore. Il centro di comando era stato allestito negli Urali, nella città di Sverdlovsk mentre il capo del programma era il professor Valentin Alekseyev, che in seguito divenne presidente dell’Accademia delle Scienze degli Urali.
Leonov inizialmente è stato scelto per la sua popolarità tra i membri del Partito Comunista, e perché aveva partecipato alla missione Apollo-Soyuz (…) Mona Lisa? Non mi ricordo chi ha chiamato in questo modo la donna aliena che senza ombra di dubbio era una BSE” (Entità Biologica Extraterrestre)”. Tanto per aggiungere un colpo di scena“L’aliena si trova sulla Terra e non è morta“, ha dichiarato Scantamburlo!!
Alla domanda se le sue dichiarazioni potrebbero avere conseguenze, Rutledge ha aggiunto: “Cosa mi possono fare la NASA o l’Air Force? Se mi citano per vie legali per me sarebbe un riconoscimento ufficiale della vicenda e non più una bufala o finzione.“ Va detto che a causa della sua età, non è più vincolato dal suo giuramento di segretezza sulla missione.
Ma veniamo a noi. Le uniche prove portate a supporto di questa storia sono dei video caricati su Youtube il 1º aprile e potrebbe rappresentare il classico “pesce”. Secondo gli ufologi del Centro ufologico nazionale italiano che li hanno analizzati, sono stati dichiarati dei falsi. La stessa ragazza aliena, la donna mostrata nei filmati, non è altro che un’opera d’arte intitolata “Alien Mona Lisa”, realizzata dall’artista francese Thierry Speth.
La cosa curiosa in tutta questa vicenda è la solerzia con cui si è tentato di screditare la storia. Per forma mentale (mi occupo di sistemi informatici mirati alla medicina e alla ricerca) non credo mai senza prove provate ma… una cosa mi fa pensare: Intanto viene citato un astronauta sovietico, Leonov, che era una celebrità vivente all’epoca ma al quale nessuno pensò di far convalidare il racconto di Rutledge. La donna aliena potrebbe essere un falso ben realizzato e molto costoso e se è l’immagine di un’opera d’arte esistente mi chiedo perchè sia stata stupidamente utilizzata. L’interno del LEM e la strumentazione visibile nei filmati è perfettamente congrua con quanto risulta dai manuali tecnici della NASA relativi alle missioni Apollo. Uno degli astronauti ripresi indossa una tuta coerente con quelle indossate dagli astronauti dell’epoca. Se il tutto è un falso, sono stati spesi migliaia di dollari per la sua realizzazione e me ne domando, allora, il motivo. Mi sovviene una cosa che vi dico all’orecchio: la Luna è praticamente piena di Elio-3. Quelli intelligenti mi dicono che L’elio-3 può essere utilizzato in un reattore a fusione, liberando alti livelli di energia, senza produrre sottoprodotti radioattivi, questo almeno in teoria. Mi chiederete: che centra l’Elio-3 con Mona Lisa? Questo isotopo sembrerebbe un combustibile importantissimo e che, pertanto, farebbe gola ad altre civiltà spaziali, magari più anziane della nostra ed ecco perchè razzolavano sul suolo lunare.
Oè ‘sto raccontando quella che sembra essere una favola, anche se realistica. A me non piacciono i complottisti, ma leggo e presento informazioni lasciando agli altri la decisione di credere o meno.Ho proposto questa storia perché oltre ad essere suggestiva e ben documentata, ha fatto scomodare tutti e tutto, dalla NASA agli ufologi per arrivare a Google: impostando le coordinate 18°39’05.09” S 117°36’19,46” E, su Google Hearth-Moon Map, era possibile vedere l’immagine di quella che si presupponeva essere l’astronave in questione. Successivamente le immagini in HD sono state rimosse. Inutile dire che questo atteggiamento ha sortito l’effetto di rafforzare il racconto di Rutledge.
Mi ritornano in mente i filmati del caso Roswell e della loro costosa realizzazione se falsi. Insomma non si sa se la faccenda è vera o meno, in un caso o nell’altro è una bella storia. A voi le considerazioni del caso. Vi saluto da un metro e mezzo di distanza.