La Cgil contraria all’area grigia nell’ospedale di Sulmona. Pasqualone: «Così strutturata mette a rischio pazienti e personale»
SULMONA – No all’attuale organizzazione della “Area Grigia” nell’ospedale di Sulmona così come attualmente strutturata dalla Asl e dalla direzione sanitaria del nosocomio peligno. A manifestare nettamente questa contrarietà, con una lettera al Dg Asl1 Testa, alla Direttrice sanitaria della Asl Santini, al Direttore sanitario dell’ospedale di Sulmona Di Biase e alla Sindaca di Sulmona Casini, è il segretario provinciale aquilano della Cgil-Fp, Anthony Pasqualone unitamente all’intera componente della Fp-Cgil nella Rsu aziendale.
Due, ed entrambe molto serie, le criticità denunciate dalla Cgil che chiede un incontro e soprattutto una immediata modifica della decisione: la promiscuità che si verrebbe a creare fra pazienti negativi accertati e quelli in attesa di tampone e, quindi, il conseguente rischio di contagio sia per i degenti che per il personale dell’ospedale. La Cgil, quindi, si chiede perché a Sulmona sia stato adottato un sistema diverso da quelli di L’Aquila e Avezzano, anche in considerazione dell’assenza di percorsi separarti per pazienti Covid e non Covid.
Questa la lettera di Pasqualone e della Cgil: «La scrivente FP CGIL unitamente ai componenti della RSU FP CGIL, hanno appreso che il Direttore Sanitario del P.O. di Sulmona, con nota Prot. 0131304/20 del 26/06/2020, indirizzata ai Direttori/Dirigenti Medici, Responsabili delle UU.OO e Servizi del medesimo P.O. oltre che, per conoscenza, alla Direzione Generale ASL, nel disporre la riorganizzazione dei posti letto del Dipartimento Chirurgico ha altresì disposto l’attivazione, all’interno delle corsie delle UU.OO. afferenti il medesimo Dipartimento, della cosiddetta “Area Grigia” in un numero complessivo di 8 posti letto.
In merito a ciò le scriventi con la presente nota intendono manifestare la propria contrarietà ed il proprio disappunto, in quanto questo assetto organizzativo, creerà una promiscuità di pazienti tra negativi accertati, perché programmati, e pazienti in attesa di esito del tampone, perché ricoverati in urgenza. Inoltre, il personale operante all’interno delle suddette UU.OO. si troverà a dover gestire, contemporaneamente, tutti i pazienti con un aumento del rischio di trasmissione di infezione da COVID 19, atteso che i pazienti destinati all’area grigia potrebbero risultare positivi al Coronavirus. Oltre a ciò, si fa rilevare con profonda preoccupazione, che non esistono percorsi distinti per i pazienti dell’area grigia rispetto agli altri pazienti. Non si comprendono, pertanto, le motivazioni che hanno indotto a determinare il suddetto modello organizzativo, il quale differisce da quelli messi in funzione negli altri Presidi Ospedalieri della stessa ASL (L’Aquila ed Avezzano) nei quali l’area grigia è stata attivata separatamente dalle Unita Operative di degenza.
A tal proposito, si fa rilevare che, nel Presidio Ospedaliero di Sulmona, insistono numerosi spazi inutilizzati che possono essere destinati per tale finalità; vedasi ad esempio la corsia della Lungodegenza (mai attivata) e tutte le corsie ove erano ubicate le UU.OO. (cd. Ala Bolino) prima che le stesse venissero trasferite nel nuovo ospedale. Riteniamo pertanto che, sia per motivi di sicurezza – degli operatori e degli utenti – sia per poter prevenire qualsivoglia rischio di diffusione del contagio, l’attivazione della cosiddetta “Area Grigia” debba essere effettuata in apposita area dedicata da individuare in corsie distinte dai reparti di degenza; ciò permetterebbe altresì il completo ripristino del n. dei posti letto chirurgici del Nosocomio Peligno. Non vorremmo che la scelta adottata da codesta ASL sia scaturita dalla carenza di personale e da una volontà di non assegnare, al presidio Ospedaliero de qua, nuove risorse umane, atteso peraltro che si sta procedendo con lo scorrimento della graduatoria dell’Avviso Pubblico a tempo determinato. L’assunzione di un adeguato numero di personale sanitario e tecnico permetterebbe la possibilità di attivazione dell’area grigia con personale dedicato a tale attività.
Per tutto quanto sopra esposto, le scriventi chiedono di rivedere la succitata disposizione e che vengano individuati, per l’area grigia, spazi diversi dalle stanze di degenza ubicate nei reparti chirurgici; a tale scopo, chiedono altresì che venga assegnato un congruo numero di personale. In attesa di cortese e sollecito riscontro, si porgono distinti saluti».