Covid-19, gli effetti e i cambiamenti necessari nella diretta di Michele Fina con Giacomo Bottos
Nel diciottesimo incontro della rubrica in diretta Facebook “Un libro, il dialogo, la politica” Michele Fina ha dialogato con Giacomo Bottos, direttore di Pandora Rivista. In particolar modo si sono discussi i primi due numeri del 2020: “Sfera pubblica” e “Il mondo nel Covid-19”. Gli approfondimenti e gli interventi ospitati in quest’ultimo sono stati incentrati, ha detto Bottos, sul “tema dell’impatto della pandemia, visto da più punti di vista, ad esempio economico, ambientale, sociale, dei rapporti tra territori. La crisi determinata dalla pandemia si inserisce in un contesto già segnato da una crisi pesante come quella del 2008, che aveva innescato a sua volta elaborazioni e trasformazioni, penso alla sostenibilità, l’innovazione, la giustizia sociale. La crisi che si è appena aperta determinerà una ulteriore accelerazione di tendenze negative o qualcosa di diverso? In tanti la vedono come un bivio, ancora non è chiara la strada che prenderemo”. Il direttore di Pandora ha rilevato che da un lato la crisi è arrivata inaspettata, mentre dall’altro ha messo in evidenza una serie di fragilità di sistema. Tra i contributi quelli del sociologo Mauro Magatti, dell’architetto Stefano Boeri, di Brando Benifei, l’intervista al ministro Giuseppe Provenzano.
Fina ritiene la crisi in corso “strutturale. Siamo già in un altro mondo, contrassegnato dagli squilibri che abbiamo creato, che sono ambientali, sanitari ma anche sociali. Occorre un cambiamento profondo. Nella storia ci sono stati virus anche più aggressivi, ma è cambiato il corpo che è stato colpito dalla pandemia. Aspetti positivi come la crescita demografica, la riduzione della povertà, l’aumento della mobilità al momento dell’impatto si sono rivelati elementi che hanno permesso una maggiore possibilità di successo del virus. Occorre una maggiore consapevolezza degli squilibri, penso al cambiamento climatico: gli effetti sono diversi e uno di questi è proprio la pandemia”.
Analizzando l’altro numero di Pandora di cui si è discusso nel corso dell’incontro, “Sfera pubblica”, Bottos ha parlato della necessità di “una capacità di progettualità più incisiva. Penso ai fondi europei in arrivo dopo l’accordo sul Recovery Fund: occorre una capacità diffusa, della macchina amministrativa, delle classi dirigenti, del terzo settore, della società”. Il giudizio del direttore di Pandora sulla reazione dell’Unione europea è parzialmente sospeso: “C’è stata, ma la questione resta aperta: per dare un giudizio compiuto dovremo aspettare di vedere come questo processo si evolverà nei prossimi mesi. La crisi potrebbe essere l’embrione di una nuova coesione o il momento in cui il processo deraglia”. L’analisi politica di Fina legge una crisi “che ha diviso il mondo in due. Da una parte la destra che fa leva sulla paura. Abbiamo visto sovranisti all’opera in questi mesi, i danni che hanno fatto, ma sbaglieremmo a pensare che non riescono parlare a nessuno. Dall’altra parte vedo la necessità di accentuare la solidarietà internazionale e il governo internazionale”.