Economia, lavoro, comunità. Si unanime dei Sindaci al il modello di cooperazione individuato dalla Provincia
TERAMO – Non solo emergenza Covid. Diventare comunità per superare i localismi che fanno del territorio teramano una provincia fragile sul piano istituzionale ed economico. Il Covid ha accelerato un processo di crisi che ha ragioni strutturali: “non possiamo permetterci di perdere altro tempo dobbiamo imparare a cooperare” ha sottolineato il presidente della Provincia Diego Di Bonaventura questa mattina presentando il documento programmatico che individua un modello di lavoro per mettere insieme Sindaci, parti sociali e istituzioni pubbliche, per arrivare già a settembre con una prima vizione programmatica. Documento approvato all’unanimità.
Molti e articolati gli interventi di Sindaci e delle parti sociali ( i sindacati nei giorni scorsi avevano presentato un documento ufficiale individuando temi e priorità); fra gli altri il sindaco del capoluogo, Gianguido D’Alberto, il presidente della Camera di Commercio, Gloriano Lanciotti; l’amministratore unico del Cope, Filippo Lucci e i segretari provinciali della Cgil, della Cisl e della Uil rispettivamente Giovanni Timoteto, Fabio Benintendi, Fabrizio Truono. Premesse e documento sono stati introdotti dal preidente Diego Di Bonaventura e del consigliere delegato a coordinare il progetto, Lanfranco Cardinale (vedi dichiarazioni sotto).
Presente in sala anche il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale, Umberto D’Annuntiis. “Non siamo qui ne per me ne per noi, ma per la comunità” ha dichiarato il presidente Di Bonaventura. “Dobbiamo determinare relazioni concrete e sostenibili. La provincia vive da una pandemia da vent’anni. Questa emergenza ci chiama a dare delle risposte e se non lo facciamo subito ci ricorderanno come degli scellerati per non aver colto il senso del momento. I nostri predecessori hanno lasciato un segno. Anche noi dobbiamo comprendere che è il momento di lasciare un segno.”
Il consigliere delegato a coordinare il progetto, Lanfranco Cardinale, ha fatto quindi il punto della situazione: “Abbiamo raccolto le sollecitazioni che arrivano da enti locali e parti sociali. Avevamo già problemi strutturali, oggi abbiamo situazioni contingenti la cui risoluzione ha il carattere dell’urgenza. Dobbiamo decidere noi, insieme, quali sono gli obiettivi e i progetti strategici sui quali lavorare. Vogliamo rimettere al centro la Provincia, l’Assemblea dei Sindaci può essere uno strumento straordinario per progettare e fare sintesi. Avremo a fianco la rete delle istituzioni pubbliche e un gruppo di esperti che saranno a disposizione sia nella fase di elaborazione che in quella della ricerca di finanziamento.”
Giovanni Timoteo, segretario generale della CGIL provinciale: “Questo territorio non ha saputo competere negli ultimi decenni, e ciò prima delle recenti calamità, la sua debolezza di sistema è iniziata molto prima. Dai Sindaci deve arrivare un modello di cooperazione per invertire la rotta, con obiettivi misurabili. Dobbiamo chiedere insieme, ad esempio, la rimodulazione di quelle risorse dell’area di crisi (circa 8 milioni) non utilizzate, i criteri per partecipare ai bandi non erano adeguati alle esigenze. Ecco perchè dobbiamo essere noi a farci promotori delle proposte ea pretendere di avere un ruolo”.
Fabio Benintendi, segretario generale Felsa Cisl Abruzzo e Molise: “Sentiamo la mancanza di uno spirito di comunità, ci piacerebbe riuscissimo a lavorare facendo sintesi, una capacità che al momento non si rileva. Dobbiamo capire quali risorse avremo, in quale direzione dobbiamo dirigere la nostra progettualità e soprattutto dobbiamo andare veloci. L’analisi l’abbiamo fatta, ora è fondamentale stabilire un cronoprogramma”.
Fabrizio Truono, segretario generale della CST UIL Adriatica Gran Sasso: “Abbiamo 85 mila persone in cassa integrazione, non è ancora chiaro come il Covid continuerà a impattare sulla nostra salute ma sappiamo che non c’è sistema economico e sociale che possa sostenere un apparato produttivo in buona parte in condizioni assistenziali. La ricostruzione poi è un’altra scommessa fondamentale, dobbiamo far ripartire il mondo dell’edilizia”.