Dai “treni popolari” di Mussolini alle “cocomerate” sulla spiaggia. Ferragosto, la festa italiana arrivata in Canada, Irlanda e in India
Quando arriva Ferragosto si pensa tutti a stare in panciolle abbracciando una bella fetta di cocomero ghiacciato e i piedi in ammollo nel mare. Vogliamo saperne di più su questa festa? Ma si dài!
Il 15 agosto è una festa nazionale, stabilita dalla legge ed ereditata dai Concordati tra lo Stato italiano e il Vaticano. In origine era una festa pagana e il suo nome nasce dalla contrazione delle parole latine Feriae Augusti che significa il riposo di Augusto. Siccome per noi romani il riposo è sacro, nel 18 avanti Cristo l’imperatore romano Ottaviano, che era stato dichiarato augusto dal Senato (non è che gli avevano cambiato il nome, “augusto” era un titolo onorifico), stabilì che tutto il mese di agosto sarebbe stato dedicato al riposo e alle celebrazioni. In quel periodo erano tante… Si iniziava con quelle dedicate a Diana il giorno 13, poi a Portuno (il dio dei porti, il 17), quindi a Venere (per la vendemmia) e infine a Conso (il dio del grano, celebrato dopo il raccolto). Insomma di cose da fare ce ne erano in abbondanza e quindi ci si dedicava tutto il mese. Durante questo lasso di tempo si organizzavano feste e corse di cavalli e gli animali da tiro venivano adornati con fiori. I contadini facevano gli auguri ai proprietari dei terreni, ricevendo in cambio un premio in denaro (un po’ come facevano i postini una volta).
Naturalmente Santa Madre Chiesa, trovata una festa romana, ce ne piazzava al suo posto una tutta sua. Il primo novembre del 1950 Pio XII, proclamò dogma di fede l’Assunzione della Vergine Maria al Cielo, Madre di Gesù e preservata dalla macchia del peccato. Fu la prima e unica persona oltre a Gesù a passare dalla vita al Paradiso e questo accadde il 15 di agosto per cui eccoti la festa cattolica. Questo vale per il cattolicesimo ma ogni religione se la gestisce come crede (la festa). Le Chiese Ortodosse, ad esempio, celebrano la “Dormizione della Vergine” (secondo il loro credo la Madonna sarebbe in una sorta di sonno profondo). I protestanti non fanno nulla perché l’Assunzione non è citata nei vangeli. I Testimoni di Geova non celebrano feste che affondano le loro radici nelle credenze pagane quindi non festeggiano il Natale, la Pasqua e il Primo maggio dato che sono legate al culto di altri dèi e non di Geova.
Una tradizione tutta ferragostana è quella di andarsene in gita, magari al mare. La consuetudine ha il suo perché. Iniziò con il Fascismo, il quale, negli anni Venti, istituì i “Treni Popolari di Ferragosto”; l’offerta valeva solo dal 13 al 15 di agosto. Si potevano fare gite di un giorno per una distanza massima di 100 chilometri oppure una sola di tre giorni purché la distanza massima fosse inferiore ai 200 km. Siccome i biglietti erano offerti a poco prezzo, per le classi meno abbienti è stata la prima occasione per andarsene in gita. Da qui nacque anche l’abitudine di portarsi il pranzo “al sacco” in quanto l’offerta non comprendeva il pranzo o la cena, i soldi erano pochi e la gente si portava le cibarie da casa avvolte negli onnipresenti strofinacci a scacchettoni; a Roma, questi turisti “fai da te” li chiamavano “fagottari”.
È il periodo del palio. Oltre a quello di Siena (16 agosto), a Porto Santo Stefano c’è il Palio dell’Argentario, a Sarteano c’è la Giostra del Saracino e chi più ne ha più ne metta. Tutte queste attività sono organizzate nel rispetto dell’antica tradizione romana delle Feriae Augusti che voleva, in questo periodo, giochi e parate di cavalli e animali. Siccome il Ferragosto è una festa tipicamente italiana ma che piace anche altrove è stata estesa a San Marino e al Canton Ticino. Nel mondo la cosa non è molto diversa: In Canada ad esempio il 15 Agosto si celebra l’Acadian Day. L’Acadia è stata la prima colonia francese sul territorio dell’America del Nord, ed in questo giorno si celebra il ricordo di quell’importante colonia che diede il via alla colonizzazione di tutto il continente.
In Irlanda questa festività è conosciuta con il nome gaelico di “Féile Mhuire ‘sa bh Fomhar” pronunciabile solo se succhiate un limone prima di dirlo. La tradizione irlandese vuole che chiunque si immerga nelle acque, ancora fredde e faccia il bagno in questo giorno speciale, godrà di ottima salute per molti anni. Anche in India il 15 di Agosto è una data speciale. In questo giorno infatti si celebra una festa che ricopre un’importanza determinante per il Paese: il 15 Agosto 1947 si dichiarò l’indipendenza dell’India.
Se a Ferragosto non sapete cosa fare, il comune di Vilnius vi propone, su internet, di andarvene in Lituania proprio in questa città dove potrete partecipare a ineffabili visite guidate gratuite, ai concerti, alla raccolta di erbe o persino alla corsa a piedi nudi. Potrete assistere alla Santa Messa nella Chiesa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria o in un’altra chiesa dove potrete far benedire il vostro mazzolino (di fiori). C’è anche l’opportunità di visitare il giardino botanico dell’Università di Vilnius a Kairėnai. Insomma se siete in vena di masochismo prendete un aereo e Vilnius vi attende a braccia aperte!
Anche la cucina fa la sua parte in questo periodo: Il piatto ferragostano tradizionale per eccellenza è il piccione arrostito. Tale usanza, un tempo diffusa in buona parte d’Italia, ancora sopravvive in alcune zone: pare sia nata in Toscana, in epoca carolingia. A Piacenza la tradizione prevede la preparazione della bomba di riso con piccioni, una sorta di grossa cupola di riso cotto al forno, con pezzi di piccione all’interno. Si racconta che fosse il piatto preferito di Elisabetta Farnese.
A Roma tutto è più semplice. Il piatto tradizionale del pranzo di Ferragosto è costituito dal pollo in umido con peperoni affiancato dai pomodori col riso, spesso preceduto dalle fettuccine con i fegatelli e seguito da cocomero gelato. Chi sta al mare, di solito, seppellisce una bella anguria sotto la sabbia della battigia per farla rinfrescare. Naturalmente accade di non ritrovare il posto dove era stata messa rimanendo, così, a bocca asciutta. Siccome a nella Capitale la scelta del cocomero è considerata arte, mi permetto indicarvi come sceglierne uno atto alle bisogna: si deve, innanzi tutto, controllare il grado di maturazione. Facciamo attenzione alla buccia che deve essere ben tesa e deve staccarsi facilmente se graffiata con un’unghia; successivamente battiamo con le nocche sul cocomero e se il suono è ben nitido vuol dire che è maturo e pieno d’acqua. Aperto si deve presentare con la polpa soda e succosa, di colore rosso brillante e senza striature bianche o macchie. Attenzione il cocomero veniva posto nelle tombe dei Faraoni come cibo per il loro viaggio extraterreno: quando lo mangiate gustate un pezzo di storia!!!
Tanto per non parlare della Città Eterna, nel periodo di agosto era allagata Piazza Navona, trasformandola in un lago nel quale sin dai tempi dell’antichità si effettuavano le naumachie, una sorta di battaglia tra barche, tradizione poi sospesa. Innocenzo X, successivamente, decise di ripristinarla per far rinfrescare il popolo e farci sguazzare la nobiltà a bordo di apposite carrozze: gli scarichi delle fontane venivano tappati fino a farle tracimare ed allagare la piazza. Dopo il 1700 si pensò addirittura di costruire delle gradinate per ospitare i romani.
Nella Roma medievale, invece, la notte di Ferragosto aveva luogo una processione: era messa, sulla porta della Basilica di Santa Maria Maggiore, l’icona della madonna “Salus Populi Romani”. L’immagine che recava in braccio il Bambinello era collocata lì per accogliere la processione dell’icona di Cristo “acheropita” (non dipinta da mano d’uomo), conservata nel “Sancta Sanctorum” della residenza papale in Laterano, in modo che il Figlio rendesse omaggio alla Madre. Per chi volesse saperne di più, tenetevi forte, si tratta di una Madonna “Odigitria”. Cosa vuole dire questo termine astruso? È l’immagine di “colei che indica la via”. Ci sarebbe da scrivere un libro su questo dipinto per cui mi fermo qui. Non mi resta che augurarvi un buon Ferragosto da un metro e mezzo di distanza.