A Campobasso domani si parla solo di tartufo
CAMPOBASSO – Il Molise in questo fine settimana diventa “capitale” del tartufo. A Campobasso, per gli “Stati generali”, esperti del settore, addetti ai lavori e giornalisti da tutta Italia parteciperanno all’incontro “Molise, un’altra Terra – Comunicare la biodiversità”, organizzato dalla Regione Molise e dall’associazione “Città del tartufo” in programma domani 5 settembre, dalle 9.30, al Centrum Palace.
L’ANSA ne ha parlato con l’assessore regionale alle Politiche agricole e agroalimentari, Nicola Cavaliere, partendo da una considerazione: in pochi sanno che il Molise è tra le regioni con la maggior produzione nazionale di tartufi. Cosa può fare la Regione, gli è stato chiesto, per promuovere questa ricchezza che rappresenta anche fonte di economia e reddito? «Organizzando un evento prestigioso come questo di sabato e domenica – commenta l’assessore Cavaliere – per due giorni Campobasso sarà la capitale del tartufo. Occorre poi precisare che il 6 settembre gli ospiti, giunti da tutta Italia, visiteranno il nostro territorio e il vivaio di Campochiaro (Campobasso), il centro di ricerca che feci inaugurare nel 2008, un fiore all’occhiello per il Molise e una struttura all’avanguardia del settore a livello nazionale. Non dimentichiamo infine la presenza, con il supporto della Regione, in grandi manifestazioni enogastronomiche e i successi ottenuti nell’ultimo periodo al Fico di Bologna, a Londra e persino in Thailandia. Il nostro tartufo ha già fatto il giro del mondo, dobbiamo quindi insistere in questa direzione. È una delle priorità programmatiche del Governo Toma».
A questo punto è ipotizzabile pensare ad un “Marchio di qualità e origine Molise”? «Fa parte delle diverse ipotesi in cantiere. Ma è un tema che va approfondito con serietà, che richiede tempo, attenzione e collegialità. Non si può improvvisare e calare dall’alto, anche perché è necessario assolutamente preservare l’equilibrio tra il sistema ambientale e quello economico e sociale. Le formule possono esser tante, l’importante è non perdere mai di vista questo equilibrio.
Intanto il riconoscimento Unesco per la “Cerca e cavatura” potrebbe rappresentare un ottimo trampolino di lancio. «Senza ombra di dubbio, per tale motivo stiamo lavorando al fianco delle associazioni per raggiungere insieme questo ambizioso obiettivo. È un gioco di squadra che vede il Molise in prima linea e lo spirito messo in campo fino adesso è quello giusto. Ognuno è chiamato a fare la sua parte per il bene del territorio, il mondo globale è complicato, veloce e competitivo, non c’è più spazio per i personalismi o le inutili polemiche. Sono ottimista per il futuro e sicuro che i risultati con questo modo di agire arriveranno». (ANSA).