Emergenza sicurezza a Pescara, Corso Vittorio Emanuele, tratto vai Quarto dei mille – Via De Amicis
Pescara – Oltre al danno la beffa, è questa la sintesi del disappunto espresso dai commercianti di Pescara centro, precisamente nella zona che va da Via Quarto dei Mille a via De Amicis, che dopo le numerose richieste
per lo stanziamento di una pattuglia fissa di vigili davanti ai loro esercizi hanno ottenuto solo la presenza di un vigile urbano (che si deve occupare già di un’altra zona assegnata) che dopo la prima settimana sarebbe stato spostato altrove o, comunque, da come riferiscono i cittadini, non si vede più in questo tratto come si
vedeva nella prima settimana. Così la situazione è tornata esattamente uguale a prima: un tratto di strada occupato da persone in palese stato di alterazione, che trascorrono il proprio tempo importunando esercenti e avventori dei negozi, i quali subiscono così ulteriori danni pur essendo già nell’emergenza economica per il Coronavirus.
“Siamo stanchi – hanno affermato alcuni rappresentanti della categoria – ci sentiamo presi in giro. Non ci serviva il contentino di una
settimana e non basta incaricare un vigile già impegnato altrove per alcuni sporadici passaggi, qui ci vuole un agente della polizia municipale dedicato a presidio fisso che non debba occuparsi anche di altro”. A dar voce a questo grido di aiuto c’è, come già accaduto in passato, il Vice Presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari, che questa mattina è tornato a parlare in strada con loro “Il problema – spiega Pettinari – è costituito dal fatto che il centro è preso d’assalto da balordi che consumano, e non è un eufemismo, fiumi di bevande alcoliche, droghe tanto da risultare costantemente fuori controllo e costituire una continua molestia per gli esercenti della zona, per gli avventori e per coloro che passeggiano lungo il Corso che si vedono costretti a evitare quel tratto di strada, il problema si estende anche nel vicino parcheggio pubblico davanti al
bingo che nelle ore serali e non solo diventa terra di balordi e abusivi che rendono un inferno la vita dei cittadini che devono riprendere la macchina, è solo di alcuni giorni fa l’ennesimo episodio di violenza a carico di una persona che si sarebbe rifiutata di pagare l’abusivo”.
L’esasperazione dei commercianti continua a rimanere inascoltata sia dall’amministrazione comunale che da quella regionale, entrambe a
trazione Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, che tanto avevano promesso in tema di sicurezza ma che, alla prova dei fatti, poco o nulla sono state in grado di fare. Il vigile urbano messo a presidio per una settimana sembra più una presa in giro che la dimostrazione di voler risolvere una volta per tutte questa problematica. Ci sono imprenditori che ogni giorno alzano la saracinesca e lavorano in
questa città, investendo soldi e creando posti di lavoro – continua il 5 stelle – aver dimenticato queste persone rappresenta la più grave
sconfitta della politica del centrodestra e in particolar modo di Fratelli d’Italia, che non perde occasione per riempirsi la bocca di
slogan sulla sicurezza. Qui ci vuole un presidio fisso della polizia municipale, lo ripetiamo da anni ormai che è necessario aumentare il
livello di controllo capillare del territorio cittadino, e quando l’amministrazione ci ha dato ascolto i risultati si sono visti. La presenza fissa di vigili urbani in un altro tratto di Corso Vittorio Emanuele II è servita da deterrente agli atti criminosi che però, in mancanza di un controllo sistematico della zona, si sono semplicemente spostati di pochi metri. Mi chiedo allora cosa aspetti il capo dell’Amministrazione comunale a richiedere il potenziamento delle attività di sorveglianza, predisponendo un’altra postazione fissa e
permanente della polizia locale in difesa di commercianti e cittadini onesti che, adesso, sono completamente abbandonati a loro stessi.
Ribadisco, inoltre, la necessità di spostare la fermata degli autobus per evitare che questa diventi una sorta di quartier generale da cui
partono le attività criminose e restituirla al libero utilizzo della cittadinanza”. Conclude.