Disabilità e barriere architettoniche: problema in Abruzzo per i diversamente abili

CASTELLAFIUME – Abruzzo e P.E.B.A. (Piani di Eliminazione per le Barriere Architettoniche) sono purtroppo due mondi che non si sono mai incontrati oltre un certo punto. Tema portato alla ribalta dal candidato Babbo, che ne ha fatto un punto centrale del suo programma, ma senza riscuotere molto successo.

E proprio dalla noncuranza delle barriere architettoniche e dal degrado generale cittadino che nascono grandi difficoltà per chi è affetto da disabilità. Oggi infatti ci arriva la cronaca di un episodio che, seppur piccolo, esprime il problema della “sciatteria” a cui le amministrazioni degli anni precedenti (anche decenni) hanno dimostrato.

Un piccolo episodio dicevamo, che racconta di un grande disagio, oggi occorso nel comune di Castellafiume, ma rappresentativo della situazione complessiva in tema di cura dei cittadini disabili.

Succede infatti che un signore costretto su di una sedia a rotelle, si ritrovi impigliato in una griglia stradale, e nel tentativo di liberarsi da questa piccola “prigione stradale”, questi cada a terra (fortunatamente ci giunge notizia illeso). Un piccolo episodio che però ci pone davanti ad una constatazione: le città vanno ammodernate per venire incontro alla vita dei più bisognosi e renderla DAVVERO vivibile come dovrebbe.

Pone l’accento su questo anche il Comune di Castellafiume, che nell’ultima amministrazione si è dimostrato ben votato ad un miglioramento (anche se inflazionato come molti comuni da debiti nelle casse municipali) e che tramite comunicato, si pone vicino all’uomo, così:

“Nella giornata odierna a Castellafiume, nel quartiere di San Rocco dove sono concentrate la maggior parte delle case ATER, una persona diversamente abile ha avuto un brutto incidente. La ruota della carrozzina è rimasta impigliata in una griglia ed è caduto a terra. Siamo vicini a lui è alla sua famiglia e gli auguriamo con tutto il cuore di ristabilirsi presto.
Purtroppo questa Amministrazione ha ereditato un paese e un territorio in pessime condizioni, dove non sono state fatte manutenzioni da decenni su strade, fossi, griglie, infrastrutture ed edifici pubblici.
I nostri sforzi si sono concentrati sul dissesto: economico-finanziario e idrogeologico, sulle strade e sulla scuola. Purtroppo con le risorse limitate non è possibile in appena due anni rimontare incuria ed omissioni pluridecennali. Non vogliamo fare inutili polemiche: stiamo lavorando per dare dignità ad un intero paese.”

Quindi, ricapitolando come da sopra, da un piccolo episodio vogliamo e dobbiamo risalire ad un problema generale: l’Abruzzo (e la Marsica soprattutto) incontrerà mai i suoi cittadini diversamente abili, oppure rimarremo (anche stavolta) indietro di decenni, lasciando sempre questo debito sociale sulle spalle delle prossime generazioni?

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