La scuola e i mezzi di trasporto
AVEZZANO – Il consigliere regionale PD, Pierpaolo Pietrucci ha attenzionato il Presidente Marsilio in merito al sensibile aumento dei contagi nella Regione che ha interessato in maniera consistente anche la scuola.
Allo scopo di tutelare studenti, docenti e tutto il personale scolastico, senza perdere di vista la priorità della scuola che è e resta l’educazione e la formazione dei giovani, Pietrucci rivolge al Governatore una proposta che contempla due possibilità:
- attivare nelle scuole e nell’università una “didattica mista” – intendendo con tale termine un insieme di didattica in presenza e a distanza – con la quale mantenere entro range accettabili le presenze nelle scuole, ma soprattutto sui mezzi di trasporto che sono insufficienti a garantire contemporaneamente trasporto e sicurezza. In buona sostanza, il consigliere suggerisce di far frequentare quelli che possono raggiungere la scuola e tenere a casa gli altri che potranno seguire le lezioni on line;
- propone ancora, una “didattica alternata” ricollegandosi a quanto già sostenuto da altre regioni, cioè di attivare per gli studenti più grandi (quelli delle classi 3^, 4^ e 5^ delle scuole superiori) e per gli universitari una frequenzaa scuola 2/3 giorni e per gli altri giorni restare invece online.
D’obbligo il richiamo “all’organizzazione della tecnologia e della logistica da discutere e impostare con adeguata programmazione e coinvolgimento del corpo docente, dei Comuni degli studenti e delle famiglie”.
Senza nulla togliere alle buone intenzioni del consigliere Pietrucci, è appena il caso di ricordare che la didattica a distanza, nelle forme da lui considerate, è attiva già dal passato anno scolastico e che con D.M. 7 agosto 2020 n. 89 il Ministro dell’Istruzione – per l’ anno scolastico corrente – ha precisato che la Didattica integrata è metodologia complementare a quella in presenza e che deve essere indirizzata a bambini e studenti in situazione di fragilità; ciò significa che nella scuola la metodologia è già attiva e funzionante. Per quanto attiene invece la didattica alternata, potrebbe essere una soluzione ma attualmente non è normata o prevista; del resto, la scuola ha un preciso referente insostituibile che è il Ministro che, in quanto componente del governo centrale, emana provvedimenti su tutto il territorio nazionale in materia di istruzione.
I trasporti al contrario, sono un problema sì nazionale ma anche territoriale e regionale per la soluzione del quale è necessario si pronuncino invece gli organi competenti nazionali, regionali e territoriali.
L’impressione che ne vien fuori è disorientante; quasi come un tiratore strabico, che mira a destra e colpisce a sinistra, si dovrebbe agire su un sistema – la scuola – che ha retto l’urto dell’emergenza Covid per sciogliere l’ampasse in cui si trovano i trasporti che – dapprima sommessamente poi sempre più ad alta voce – sono stati individuati, a livello anche nazionale, come l’anello debole nel rispetto dei distanziamenti e delle norme di sicurezza, a causa principalmente del ridotto parco macchine, che non può materialmente rispondere alle esigenze di distanze per tutta l’utenza, e del personale, che non sarebbe sufficiente anche in presenza di ulteriori mezzi.
A riguardo si richiama l’Ordinanza della Presidenza della Giunta Regionale 84/2020 che reca, in allegato, il Protocollo di sicurezza per i trasporti e la logistica, all’interno del quale sono contenute tutte le direttive e le indicazioni emanate all’indomani della riapertura delle scuole per affrontare, così sembrava, nel migliore dei modi, il riavvio dell’anno scolastico, nel rispetto delle disposizioni anti-Covid.