La scuola e il D.P.C.M. 18 ottobre
AVEZZANO – Dal Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione, a firma del Capo dott. Marco Bruschi, è stata diramata a tutte le istituzioni scolastiche del territorio nazionale una nota circolare prot. n. 1896 del 19 u.s. avente ad oggetto il D.P.C.M. 18 ottobre 2020 – adempimenti dell’amministrazione e delle istituzioni scolastiche.
Nel documento il Capo Dipartimento mette in evidenza lo sforzo immane compiuto durante il periodo estivo al fine di rendere le scuole i luoghi più sicuri ove tenere bambini e giovani e naturalmente, riconosce che l’obiettivo è stato pienamente raggiunto; al momento però, anche alla luce di quanto disposto nell’ultimo D.P.C.M. la scuola è chiamata ad integrarsi con le esigenze complessive del sistema per contenere l’emergenza epidemiologica. La scuola è specificamente chiamata in causa all’art. 1 comma 1 lettera d, numero 6; in esso si ribadisce che:
- la scuola per l’infanzia e la scuola del primo ciclo continueranno a svolgere le lezioni in presenza;
- le scuole del secondo ciclo, solo quando si determinino situazioni di particolare rischio riferite a specifici contesti territoriali, per contrastare la diffusione del contagio, adottano forme flessibili di organizzazione didattica, cioè:
- incrementando la didattica in presenza con quella integrata;
- modulando opportunamente (rispetto a quanto già disposto a settembre) gli orari di ingresso e di uscita delle classi;
- utilizzando turni pomeridiani;
- disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle ore 9;
- per le istituzioni convittuali, – le classi di soli convittori possono mantenere l’orario di inizio delle lezioni già definito; le classi composte per metà da convittori e per metà da esterni, dovranno modificare l’orario di inizio delle lezioni, posticipandolo a partire dalle ore 9:00
In assenza di dichiarati stati di criticità e/o di pericolo, le scuole possono continuare nell’organizzazione didattica consueta, senza modificare nulla di quanto stabilito; si ribadisce che solo “situazioni critiche e di particolare rischio” giustificano una modifica di quanto precedentemente disposto (orari di entrata e uscita, orari dei docenti, turni mensa, orari di esercitazioni e laboratori).
Qualora si determinassero comunicazioni al M.I. da parte delle autorità competenti riguardo a situazioni di rischio e/o di pericolo, saranno tempestivamente convocate le Riunioni di Coordinamento regionali e locali, previste dal c.d. “Piano Scuola”, per definire le misure da adottare, nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche; gli U.A.T. (uffici di ambito territoriale) si raccorderanno con gli U.S.R. (uffici scolastici regionali) ed insieme forniranno alle scuole e ai dirigenti coordinamento e supporto e potrà infine, essere attuabile la rimodulazione dell’organizzazione didattica.
Si dispone inoltre che, le riunioni degli OO.CC. (consigli di classe, collegio docenti etc) possono svolgersi a distanza, o anche in presenza, lì dove sia possibile garantire il distanziamento fisico; e che il rinnovo degli OO.CC. (rappresentanze nei Consigli di classe, nel Consiglio di Istituto etc) potrà avvenire con modalità a distanza rispettando segretezza e libertà nella partecipazione. Si ribadisce che la didattica digitale integrata è complementare alla didattica in presenza e non la sostituisce; l’attività didattica, salvo i necessari casi di quarantena, può continuare a svolgersi in presenza e lì dove le comunità educanti hanno attivato, per gli specifici casi di fragilità, la didattica a distanza, resta essenziale il contatto serrato e continuo per offrire aiuto e supporto al fine di garantire il prioritario diritto all’istruzione di tutti gli studenti.