Regione Abruzzo. “Redde Rationem” nella maggioranza. Marsilio silura Mauro Febbo
L’AQUILA – Come previsto, a pochi giorni dalla conclusione delle elezioni amministrative, con le sorprese quai e là per il centrodestra che amministra la Regione Abruzzo, è arrivato il “Redde Rationem” in seno alla maggioranza di centrodestra. Una resa dei conti che ha visto come prima vittima, largamente annunciata a dire il vero, l’assessore alle attività produttive, Mauro Febbo, reo di sgarbi alla Lega e alla stessa coalizione di centrodestra.
«Il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio – si legge in una nota dell’ufficio di presidenza della Regione Abruzzo – , ha firmato questa mattina il decreto con il quale rimuove dal suo incarico l’assessore Mauro Febbo, assumendo temporaneamente su di sé le deleghe a lui attribuite. Domani pomeriggio alle 15 il Presidente incontrerà i coordinatori regionali di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia per condividere con loro il nuovo assetto della Giunta e l’azione della maggioranza, chiamata ad affrontare la gravissima crisi sanitaria ed economica in corso. Il presidente Marsilio ringrazia Mauro Febbo per l’ottimo lavoro svolto e la collaborazione prestata in ogni momento – conclude la nota – , certo che saprà assicurare il suo contributo all’azione di governo dei banchi della maggioranza in consiglio regionale».
Immediate le reazioni della politica regionale con l’opposizione che sottolinea come questo siluramento sia la puta dell’iceberg di una situazione di conflittualità, all’interno della maggioranza di centrodestra, che va a tutto detrimento, soprattutto in questo periodo, della popolazione abruzzese.
«La rimozione di Mauro Febbo dall’incarico di Assessore alle Attività Produttive, Turismo, Beni e attività culturali e di spettacolo – afferma la capogruppo del Movimento Cinquestelle Sara Marcozzi – , è la conclusione di giochi di poltrone già visti. Un autentico regolamento di conti interno in perfetto stile western nello scenario di Regione Abruzzo, costantemente svilita e calpestata da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia per interessi campanilistici legati alle elezioni amministrative. In tutti questi giorni di stallo alla messicana, se avessero impiegato metà del tempo passato a litigare, a studiare nuove forme di sostegno al tessuto economico, probabilmente gli abruzzesi avrebbero ottenuto aiuti concreti e non la solita vuota propaganda. È sempre più evidente come la Giunta Marsilio ponga come primo, e forse unico, obiettivo quello di difendere gli interessi dei singoli partiti nell’incessante ricerca di un precario e inarrivabile equilibrio nella maggioranza. Emerge chiaramente – prosegue la pentastellata – tutta la debolezza e l’incoerenza del Presidente Marsilio, in balia delle correnti, delle rivalità e delle ritorsioni all’interno della sua maggioranza. È evidente che i giochi politici relativi al benservito a Mauro Febbo siano quanto di più lontano dalle priorità e reali esigenze degli abruzzesi alle prese con le difficoltà sanitarie ed economiche causate dalla seconda ondata della pandemia da Coronavirus. Dopo la vergognosa gestione del lavoro delle Commissioni di ieri, quando probabilmente tra i corridoi già circolavano notizie di accordi per tenere buoni tutti gli esponenti di tutti i partiti della maggioranza, oggi arriva un altro oltraggio alla Regione, piegata alle necessità della ‘Lega delle poltrone’, che adesso potrà gioire per aver raggiunto il primo obiettivo dall’inizio della Legislatura, in barba alle reali esigenze dell’economia regionale. Mi domando, arrivati a questo punto, con quale credibilità Marsilio possa continuare a guidare la Giunta se è più impegnato a tenere gli equilibri interni che a risolvere i problemi degli abruzzesi. L’Abruzzo resta ancorato alle logiche del passato – conclude la Marcozzi – , i fatti degli ultimi giorni smentiscono chi continua ad autodefinirsi nelle piazze e sui social “patriota” e “portatore del cambiamento”. Come volevasi dimostrare, in Regione Abruzzo, non è cambiato un bel niente».
«Mentre oggi assistiamo in Abruzzo ad un nuovo record di casi di Coronavirus, ben 252 nelle ultime ore – ha commentato la parlamentare Pd Stefania Pezzopane – , Lega, Forza Italia e FdI si scannano tra rese dei conti post elezioni amministrative e vendette tribali tra gruppi di potere della destra abruzzese. Addirittura hanno portato sotto la voce emergenza Covid, come debito fuori bilancio, l’ospitalità del Napoli Calcio a Castel di Sangro. Hanno passato una folle estate a divertirsi, ed ora che il sistema Covid è totalmente fuori controllo loro aprono una crisi, cacciando un assessore dalla Giunta per vendicarsi della sconfitta elettorale a Chieti. Un vero scandalo, proprio in un momento così delicato in cui ci sarebbe bisogno di una maggiore capacità di lucidità e di guida della Regione. Mai come ora c’è bisogno di un nuovo governo della Regione».
Solidarietà a Mauro Febbo, invece, arriva da Maurizio Acerbo, segretario nazione di Rifondazione Comunista, che stigmatizza il comportamento di Marsilio, costretto dalla Lega a consumare una brutta e mera vendetta politica. «Mi sono scontrato con Mauro Febbo – scrive il segretario di Rc Acerbo – per anni avendo cultura e collocazione politica assai distanti. Ma per onestà intellettuale credo che tutti gli avversari politici come me debbano riconoscergli la capacità e l’impegno che lo contraddistinguono. Ha dimostrato il suo valore da Presidente della Provincia di Chieti e poi da assessore regionale. È molto grave che il presidente Marsilio abbia accettato il diktat di un partito di peracottari come la Lega abruzzese e abbia ritirato le deleghe a un assessore che lui stesso dichiara aver fatto un ottimo lavoro. Febbo viene buttato fuori dalla giunta regionale per una vendetta politica con una logica partitocratica inaccettabile. Usano la Regione come se le istituzioni fossero proprietà della loro combriccola. Nel pieno di un’emergenza sanitaria, economica e sociale fanno una crisi di una giunta regionale perché un candidato imposto e pure antipatico ha perso le elezioni a Chieti? Ma pensassero a risolvere i problemi della gente se ne sono capaci».
Questo è quanto avvenuto nelle ultime ventiquattro ore. Ora c’è da giocare, di nuovo interamente la partita Covid, e, a breve, una seconda tonata di elezioni amministrative. In mezzo ci sarebbe da fare in modo di superare, nel migliore dei modi possibile, forse il momento storico più difficile da dopo la seconda guerra mondiale. Speriamo sia chiaro e no servano i sottotitoli.