La politica invoca la zona rossa perché non ha altre risorse?
AVEZZANO – Ore 20,00 di domenica 15 novembre 2020, il vicepresidente della Giunta Regionale Emanuele Imprudente rilascia una battuta:
“A volte si deve fare anche ciò che non si vuole fare, perché è giusto ed opportuno. Nessuno può sfuggire alle responsabilità, questi non sono momenti per fare giochi politici e propagandistici ma sono momenti in cui prendere posizione e anticipare scelte. Abruzzo zona rossa e chiusura scuole.“
Ore 20,51 l’ANSA, da Roma, batte il seguente comunicato stampa: “L’Abruzzo verso il lockdown: nelle prossime ore il governatore Marsilio dovrebbe firmare un’ordinanza che prevede, tra l’altro, la chiusura delle scuole di ogni ordine e lo stop ai centri commerciali. Le nuove misure sono state indicate dal Cts regionale che si è riunito per valutare la situazione alla luce degli alti dati degli ultimi giorni e della crescente pressione negli ospedali. Le nuove restrizioni entreranno in vigore tra martedì e mercoledì e andranno avanti fino al 3 dicembre. Mentre è in corso un vertice di maggioranza, non è escluso che si vada verso un lockdown generalizzato: si ipotizzano la chiusura dei negozi e ulteriori limitazioni agli spostamenti dei cittadini“.
E così alla fine, la politica abruzzese determina la soluzione ultima a coronamento delle sue azioni…
C’è chi sostiene che la politica stia cincischiando per prepararsi a gestire l’azione futura per la Camera dei Deputati oppure che ci sia chi, alla Regione, stia semplicemente contando i positivi o i morti, in un macabro rito propiziatorio…
I sindaci di centro-destra si dicono contrari al commissariamento della sanità abruzzese e, a Roma, il loro capo-partito di riferimento si dice non a conoscenza del fatto e c’è chi dice che ci son persone alla Regione che nascondono giochino a non rendere evidenza dei fatti reali…
Andando a vedere ciò che serve ad Avezzano e alla Sanità Marsicana, il problema è logistico: occorre, ovvero, rendere disponibili spazi per la gestione sia del covid-19 che della ordinarietà, preservando il personale da ogni rischio e garantendo la gestione del sistema mediante la supervisione dei ricoveri e degli accessi e correlando l’attività a quella dei test-tamponi.
Gli spazi da poter gestire potrebbero essere quelli di Tagliacozzo, Pescina, Celano e Trasacco come medio-bassa graduazione del rischio, mentre ad Avezzano, insieme ai reparti ordinari – ma in struttura separata e compartimentata con accesso protetto e gestito per il personale impiegato, andrebbe la struttura per l’alto rischio con attrezzatura per la gestione del comparto pneumologico-cardiologico e l’area di rianimazione.
La gestione unica dell’accesso al PS con messa in rete dei dati sarebbe l’organizzazione generale, poi, della supervisione: cosa farà la politica?
Utilizzerà questi indirizzi, oppure si sazierà della “zona rossa”?
Ah! Winston Churchill ebbe a dire un tempo: “Il politico deve essere in grado di prevedere cosa accadrà domani, il mese prossimo e l’anno prossimo, e, in seguito, avere la capacità di spiegare perché non è avvenuto.”