Pretendeva soldi dalla coop. che lavorava coi migranti. beni sequestrati all’ex Sindaco di S. Giovanni Incarico
FROSINONE – I Finanzieri del Comando Provinciale di Frosinone hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare reale emessa dal Tribunale di Cassino nei confronti di Salvati Antonio, già presidente dell’Unione dei Comuni “Antica Terra di Lavoro” e sindaco di San Giovanni Incarico.
La vicenda è nota alle cronache: l’ex primo cittadino è stato arrestato per concussione e da ultimo, con provvedimento del Ministero dell’Interno, radiato dall’albo dei Segretari comunali. Secondo l’ipotesi accusatoria, nella sua qualità di Presidente dell’Unione Comuni, il Salvati, dietro minaccia e con violenza si sarebbe fatto consegnare somme di denaro dal rappresentante di una cooperativa di Arce impegnata nell’accoglienza dei migranti.
In particolare, tale cooperativa avrebbe corrisposto all’accusato, tra il 2013 e il 2017, circa 250.000 euro al fine di ottenere il pagamento delle prestazioni erogate in favore dell’Ente Pubblico. In tale contesto, le Fiamme Gialle del Gruppo di Cassino, su delega del Sostituto Procuratore della Repubblica di Cassino, dott. Alfredo Mattei, hanno effettuato specifici accertamenti volti alla ricostruzione della consistenza e della composizione del patrimonio dell’imputato.
Gli accertamenti di natura economico-finanziaria, estesi anche ai conti bancari e alle possidenze di familiari e conviventi, hanno consentito di ricostruire minuziosamente i passaggi di denaro e le transazioni effettuate nel periodo di commissione delle condotte criminose. Dai riscontri effettuati, in particolare, il profitto del reato ascritto sarebbe stato destinato all’acquisto di beni immobili, nel dettaglio un appartamento con garage intestato al coniuge del Salvati, sito nel Comune di Roma, quartiere Collatino. Al termine degli accertamenti, il Tribunale di Cassino ha emesso nei confronti dell’imputato un decreto di sequestro ex art. 321 c.p.p. finalizzato alla confisca diretta ovvero “per equivalente”, ex art. 322-ter c.p., per un importo di € 250.000, in quanto profitto del reato di cui all’art. 317 del Codice Penale.
In esecuzione della misura cautelare sono stati sottoposti a sequestro i citati beni immobili aventi un valore complessivo pari alla somma da sottoporre a cautela. Contrastare gli illeciti della Pubblica Amministrazione vuol dire rilanciare l’economia, rilanciare l’economia significa garantire a noi ed ai nostri figli migliori condizioni di vita