L’orso di Sperone: il bellissimo murale che campeggia nell’ameno Borgo, ora ha il suo autore
Sperone – Ha un nome l’autore del murale “l’Orso di Sperone”. Ad un anno esatto dalla sua realizzazione, Nicolò Rusty si è “palesato”.
“Si ora lo posso dirlo: sono io l’autore del murale – ci dice il giovane artista romano, che prosegue – avevo letto la notizia sul vostro giornale ma non mi sono “palesato” perché non sempre queste realizzazioni vengono accettate bene. Ma ora ho visto e letto che la gente del posto ha accolto con favore questo mio lavoro e sono veramente contento di averlo fatto”.
Nicolò Rusty, romano, già nel suo modo di risponde alle nostre domande lascia trasparire una certa “riservatezza”, tipica del “modus operandi” di questi artisti.
Ieri, a distanza di un anno dalla notizia del murale sul’Orso, abbiamo riproposto l’articolo su un profilo social, e c’è stato una sorta di tam-tam che, attraverso un amico comune, ha portato all’artista di Roma, Nicolò Rusty.
“L’idea nasce dalla mia frequentazione di quei magnifici posti, dove spesso vado per immergermi nella natura – ci spiega Nicolò – a godere dell’avvistamento di qualche animale selvatico. E l’orso è un vero tesoro da proteggere e ammirare con discrezione. Tantissime persone viaggiano e si fanno chilometri, magari per vedere anche una fugace apparizione dell’orso. Ecco, io questo momento fugace l’ho voluto rendere “perenne”.
Ma in quest’opera, bellissima, che raffigura un orso che sembra uscire da una delle casette asismiche abbandonate, in quello meraviglioso borgo di Sperone, chiediamo: sei stato aiutato da amici?
“No, non sono stato aiutato da amici – ci dice l’artista – , ma sono venuto con due writers romani che hanno fatto “lettere” per conto loro. Il mio intento, invece, era questo: donare un momento indelebile, in un posto dove c’era vitalità ed ora non più”.
Nicolò non ha avuto molto tempo a disposizione, ma la sua “opera” è lì, ammirata da quanti raggiungono l’ameno Borgo di Sperone, alla ricerca di quella serenità e godere delle bellezze che offre quell’ambiente.
“L’orso marsicano è un emblema direi non solo di quel territorio protetto, ma della comunità universale. E va protetto. Ed ho voluto anche io “proteggerlo” … a modo mio”, conclude Nicolò.
Ci lasciamo con l’artista, con l’intento di rivederci, e magari organizzare una “rimpatriata” con la gente di Sperone, non appena sarà possibile.
Saranno sicuramente felici di questa notizia i membri dell’Associazione Sparnasium di Sperone (che operano alla riscopèerta e valorizzazione del Borgo), che si erano detti speranzosi di conoscere e ringraziare l’autore del murale: l’Orso di Sperone.
Ecco una delle tante opere di Nicolò Rusty
“Potrei esserti amico in un minuto, ma se nun sai ride mi allontano”.
Grazie Gigi !
Ecco l’articolo dello scorso anno