La minaccia del Dg Testa ci conferma il buon lavoro fatto. E andremo avanti…
AVEZZANO – Ogni tanto ci tocca rispolverarla questa frase, ma ci tocca farlo perché ogni tanto sale alla ribalta qualche esponente del potere che pensa di poter intimidire la stampa e l’informazione.
“La stampa serve chi è governato, non chi governa”.
A mettere nero su bianco questo principio è la Corte Suprema degli Stati Uniti quando, dando ragione ai giornalisti del Washington Post, mise fine al caso “Pentagon Papers”, ovvero quello sui documenti che svelarono agli americani e al mondo bugie e falsità raccontate dal governo Usa, soprattutto dall’allora Presidente Nixon, sulla Guerra in Vietnam. Era il 1971 e i giornalisti del “Post”, ed il loro editore, pubblicarono i documenti mettendo a rischio posto, testata e persino la propria incolumità.
La verità, d’altronde, cammina sulle gambe di chi ha coraggio, non c’è nulla da fare. E allora arriviamo al nostro.
Questa mattina, il Dg Asl1, Roberta Testa, ha inviato una nota, presumibilmente a tutte le redazioni, dicendo, in pratica, “vi denuncio tutti per quello che state scrivendo”. Il titolo che ha scelto per il suo comunicato parla da solo: “Le parole uccidono più del virus”. Una clamorosa stupidaggine e, soprattutto, una totale mancanza di rispetto per tutte le persone morte a causa di questo virus in Italia, che in Abruzzo, ad oggi (fonte Regione Abruzzo, ovvero i datori di lavoro di Testa), sono 927.
Caro dottor Testa, sa cosa le diciamo noi di Espressione24? Che la sua nota ci è servita per avere conferma del buon lavoro fatto e per spronarci a continuare ad andare avanti. Abbiamo raccontato, raccontiamo e continueremo a raccontare quel che sta accadendo agli abruzzesi e soprattutto ad aquilani, peligni e marsicani, la realtà del sistema sanitario pubblico, dei suoi buchi, delle sue inefficienze e dei suoi clamorosi ritardi, coperti, questo si, solo dalla volontà caparbia, spesso assolutamente al limite dell’incomprensibile, di Medici, Infermieri, Oss e tutto il Personale della sanità pubblica abruzzese, che continua a lavorare negli ospedali di L’Aquila, Avezzano, Sulmona, Pescina, Tagliacozzo e Castel Di Sangro.
Caro dottor Testa, oggi abbiamo pubblicato la vicenda dei Nas dei Carabinieri all’ospedale di Avezzano e la prima parte della nostra inchiesta sulla sanità. Domani andremo avanti. Lo faremo per molto. Abbiamo tante cose da mostrare e da dire ai cittadini che debbono sapere, hanno il diritto sacrosanto di sapere come stanno le cose. Non saranno certe le sue minacce intimidatorie a fermarci. Chi fa questa professione, e la fa per bene, non si fa impaurire da un pezzo di carta. Noi continueremo a fare il nostro lavoro, in onestà intellettuale e professionale, sarebbe ora che anche la dirigenza della Asl1, ma anche della Regione Abruzzo, iniziasse a mettere riparo concretamente al disastro della sanità pubblica in Abruzzo e in special modo nell’area Aquilana e nella Marsica.
Sulla vicenda è intervenuto duramente il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, Stefano Pallotta: «La malasanità uccide, i giornalisti raccontano. La malasanità uccide purtroppo quasi ogni giorno e i giornalisti si limitano a raccontare i fatti, assolvendo ad un loro doveroso obbligo.
I numeri sull’emergenza Covid della provincia dell’Aquila, nella loro oggettività e al di là delle opinioni, hanno fatto emergere una situazione molto grave sullo stato dei servizi sanitari.
In particolare, le forti carenze dell’Ospedale di Avezzano, dove sono morte due persone a bordo di ambulanze in attesa di essere assistite, sono state denunciate da testate e quotidiani nazionali.
Non sono fake news queste; non è disinformazione questa. Semmai va constatata una pressoché assenza della comunicazione della Asl ai media. Un vuoto imperdonabile in un momento in cui l’emergenza richiederebbe una costante informazione ai cittadini.
I giornalisti continueranno a svolgere con rigore critico la loro professione.
Non saranno le intimidazioni, più o meno velate, a fermarli. L’etica della responsabilità è loro ben chiara». Stefano PALLOTTA – Presidente dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo.
Durissima anche la presa di posizione dei gruppi di centrosinistra all’opposizione nel Consiglio regionale d’Abruzzo Pd, Legnini Presidente, Abruzzo in Comune e Gruppo Misto:
«È proprio vero che al peggio non c’è mai fine. Mentre l’Abruzzo resta in zona rossa – unica regione in Italia – nonostante gli annunci di Marsilio (queste sì che sono fake news che illudono e confondono cittadini e imprese) e mentre resta aperta e grave la sfida contro la pandemia, il Direttore generale della ASL dell’Aquila, decide di querelare i media locali perché troppo attenti e severi sul suo fallimentare operato. Con un comunicato gravissimo e risibile annuncia querele verso il mondo dell’informazione, senza specificare né quali testate, né quali notizie abbiano provocato tale reazione: dopo aver cercato di imbavagliare gli infermieri, in pratica, adesso Testa vorrebbe imbavagliare la stampa. È una vergogna assoluta – sottolineano i consiglieri dei gruppi PD, Legnini Presidente, Abruzzo in comune e Gruppo Misto – Ma il direttore sappia che se davvero procederà come ha annunciato, saremo pronti ad autodenunciarci e chiameremo operatori sanitari, amministratori locali e cittadini a fare fronte: così se dalle parole passerà ai fatti, Testa in Tribunale troverà la società civile dall’altra parte della barricata.
Da 8 mesi, ormai, cerchiamo di contribuire ad affrontare la situazione con azioni, proposte, suggerimenti e critiche, sì perché le critiche e le denunce di ritardi e inefficienze sono prima che un diritto, un dovere civile per migliorare gestioni sbagliate. Ma il DG ha voluto ignorarle, continuando a portare avanti scelte insufficienti e dannose. E’ stato umiliato dalle politiche della Giunta che ha trascurato le richieste di potenziamento della ASL1 e dalla tutela sanitaria degli operatori, ai vaccini antinfluenzali, ai problemi di tracciamento, alla chiusura di interi reparti, alle USCA e alla medicina territoriale, è stata finora una brutta sequenza di errori e fallimenti.
Riconoscere limiti e difficoltà sarebbe la cosa più corretta e onesta intellettualmente. Reagire, invece, levando l’ascia di guerra con superbia e arroganza, è la cosa peggiore, soprattutto in un momento come questo. Se qualcuno ha diffuso notizie false e dannose la ASL ha l’ufficio legale per tutelarsi. Ma lo faccia senza spocchia e arroganza: le querele – se ci si ritiene lesi – si fanno, non si annunciano.
Perché gli annunci assumono il sapore delle minacce e delle intimidazioni. Né riteniamo che gli si addica il ruolo di vittima, perché adesso le vere vittime sono quelle del Covid e della malasanità e non perda più nemmeno un minuto del suo tempo a scrivere comunicati, ma si occupi risolutivamente della gestione della pandemia, della gestione del sistema sanitario aquilano e della cura dei cittadini.
Se farà bene (cosa che possiamo solo sperare) scoprirà che la gente sa valutare e apprezzare e che le cose fatte bene non possono essere smentite».
Solidarietà alla stampa, condanna dell’atteggiamento di Testa e reiterazione alla Regione di Commissariare subito la Asl1, da parte della deputata del Pd, Stefania Pezzopane: «In piena emergenza covid il manager della Asl di Avezzano, Roberto Testa, invece di assumersi le proprie responsabilità come dirigente sanitario di un territorio che da Free COVID è diventato in un batter d’occhio zona rossa, ha pensato bene di andare a denunciare i giornali e le tv in Procura. Siamo alla follia, lo considero un gesto di protervia, quasi un monito. Guai a chi parla, perché viene e verrà denunciato. Un clima da caccia alle streghe, insopportabile. Gli ospedali sono al collasso, sono morti dei malati fuori dal pronto soccorso senza essere stati ricoverati per mancanza di posti. I medici ed il personale sanitario sono stati decimati dal virus, per la pessima gestione negli ospedali e per l’indifferenza verso la medicina del territorio! E l’elenco delle gravi inadeguatezze è lunghissimo ed anche ora per l’organizzazione dello screening di massa la direzione Asl è latitante. Ma il manager non si occupa di tutto ciò. Questo atteggiamento verso la libera informazione, si chiama censura, e lede la libertà di stampa e di raccontare veramente quanto sta accadendo alla sanità abruzzese e della Asl della Provincia dell’Aquila nelle mani di un presidente e una giunta regionale allo sbaraglio. Chiedo che venga fatta immediata chiarezza su quanto accaduto. Ribadisco la richiesta alla Regione Abruzzo di commissariare subito la Asl 1 e di individuare una persona capace, esperta di emergenza e super partes per gestire questa gravissima situazione. I piccoli e lentissimi miglioramenti di queste ore, ancora poco significativi per invertire la curva del contagio, sono esclusivamente il risultato del sacrificio dei cittadini che rispettano le regole dei DPCM e di medici e personale sanitario che si sacrificano. Ed anche del sistema dell’informazione che invita i cittadini alla cautela. Dalla gestione della Asl finora solo guai ed arroganza». Stefania Pezzopane, deputata abruzzese del Pd.
Durissimo post personale della Sindaca di Prezza, nonché Consigliere regionale Udc in opposizione nel Gruppo Misto, Marianna Scoccia: «Caro Testa Dimettiti! Il Direttore della ASL ha passato il limite: dopo gli operatori sanitari ora minaccia la stampa. Una vergogna! È proprio vero che al peggio non c’è mai fine. Mentre l’Abruzzo resta in zona rossa, unica regione in Italia, nonostante gli annunci di Marsilio (queste sì che sono fake news che illudono e confondono cittadini e imprese) e mentre resta aperta e grave la sfida contro la pandemia, il Direttore generale della ASL dell’Aquila, decide di #querelare i media locali perché troppo attenti e severi sul suo #fallimentare operato. Con un comunicato #gravissimo e #risibile annuncia #querele verso il mondo dell’informazione, senza specificare né quali testate, né quali notizie abbiano provocato tale reazione: dopo aver cercato di #imbavagliare gli infermieri, in pratica, adesso Testa vorrebbe imbavagliare la #stampa. L’unico bavaglio che indossiamo è la mascherina!», Marianna Scoccia.
Solidarietà ai giornalisti e condanna senza mezzi termini nei confronti del Direttore Testa anche dal Sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio: «Esprimo la mia solidarietà a tutti i giornalisti e agli organi di informazione che nella giornata odierna sono stati oggetto di uno sconsiderato attacco da parte del manager Asl1, Roberto Testa, il quale in una lunga nota attribuisce alla stampa e ad alcuni membri delle istituzioni la responsabilità di aver disinformato sulle ormai ben note vicende legate alla gestione della pandemia. La stampa fa il suo lavoro, i sindaci e gli amministratori locali hanno fatto il loro, entrambi a servizio del bene comune», dice il sindaco di Tagliacozzo Vincenzo Giovagnorio il quale sottolinea invece che: «Gli unici responsabili di un disastro annunciato sono i vertici Asl1 che non hanno saputo preventivamente organizzare un piano sanitario ed emergenziale per una opportuna gestione dell’assistenza dei pazienti. L’ospedale di Avezzano, divenuto purtroppo è a nostro discapito “vergogna nazionale” è la dimostrazione di come si è inteso gestire la sanità nella Marsica in particolare. Farebbe bene, il direttore generale, ad ammettere le sue responsabilità senza andare alla disperata ricerca di un capro espiatorio per questa triste vicenda che non ha altre colpe e altri responsabili se non nella sua persona e nella sua incapacità gestionale ormai nota anche al più disinformato dei cittadini abruzzesi», Vincenzo Giovagnorio, Sindaco di Tagliacozzo.
Per concludere, se il Dg Testa vorrà effettivamente dare seguito all’azione legale nei confronti dei giornalisti e dell’informazione, beh, saremo ben lieti di difenderci portando davanti al giudice le prove di tutto quello che scriviamo ed affermiamo.