Spostamenti tra comuni: rischio maglie più larghe
AVEZZANO – Passata questa mattina al Senato, la mozione della maggioranza di governo “sugli spostamenti tra piccoli Comuni per i giorni festivi di Natale”, qualora confermata nella possibilità di un allargamento delle possibilità di transito fra comuni, potrebbe essere una pietra tombale per la regione Abruzzo (in particolare nella Marsica) per un nuovo picco dei contagi.
L’idea viene dalla maggioranza in quota Dem, e vede oggi il passaggio in una delle camere per ciò che era stato (tremendamente) ipotizzato qualche giorno fa. Ma, come nel programma degli anni ’50 “Lascia o raddoppia?”, la quota centrosinistra del governo sceglie per il raddoppio. Si paventava infatti una “deroga” per lo spostamento fra piccoli comuni (dopo le numerose proteste mosse anche nelle 2 aule parlamentari), limitando questa eccezione ai comuni sotto i 5000 abitanti. E proprio sulla falsa riga del programma Rai del Dopoguerra, il PD invece di lasciare (ovvero ritirare la proposta), sembra raddoppiare; difatti, con il voto di oggi, nel Senato è passata la mozione per lo spostamento tra comuni i giorni 25-26 Dicembre e 1° Gennaio, e come sembra dalle prime indiscrezioni sulla mozione, è raddoppiata la soglia di popolazione dei comuni che possono transitare, spostata quindi a soglia 10.000 abitanti.
Una mozione che per la Marsica sarebbe come un “liberi tutti” e potrebbe spostare una mole di gente pari a 77.682 persone. Difatti, tolte Avezzano e Celano, gli altri comuni potrebbero praticamente tutti celebrare le feste dove vogliono, date le cifre che riportiamo (residenti dati ISTAT 2019):
– Aielli (1.469 abitanti)
– Balsorano (3.379 abitanti)
– Bisegna (209 abitanti)
– Canistro (967 abitanti)
– Capistrello (5038 abitanti) *
– Cappadocia (554 abitanti)
– Carsoli (5245 abitanti) *
– Castellafiume (1073 abitanti)
– Cerchio (1571 abitanti)
– Civitella Roveto (3144 abitanti)
– Civita d’Antino (966 abitanti)
– Collarmele (871 abitanti)
– Collelongo (1148 abitanti)
– Gioia dei Marsi (1742 abitanti)
– Lecce nei Marsi (1587 abitanti)
– Luco dei Marsi (6102 abitanti) *
– Magliano de’ Marsi (3601 abitanti)
– Massa d’Albe (1409 abitanti)
– Morino (1388 abitanti)
– Opi (393 abitanti)
– Oricola (1272 abitanti)
– Ortona dei Marsi (451 abitanti)
– Ortucchio (1778 abitanti)
– Ovindoli (1196 abitanti)
– Pereto (656 abitanti)
– Pescasseroli (2126 abitanti)
– Pescina (3949 abitanti)
– Rocca di Botte (858 abitanti)
– San Benedetto dei Marsi (3850 abitanti)
– San Vincenzo Valle Roveto (2215 abitanti)
– Sante Marie (1145 abitanti)
– Scurcola marsicana (2781 abitanti)
– Tagliacozzo (6607 abitanti) *
– Trasacco (6072 abitanti) *
– Villavallelonga (870 abitanti)
*le città che non avrebbero avuto possibilità di transito con il limite a 5.000 abitanti
Ovviamente lungi da noi aspettarci un esodo biblico nei giorni di festa come nel passaggio degli israeliti attraverso il Mar Rosso in fuga dall’Egitto, però è una possibilità quantomeno singolare in un periodo di forti restrizioni per tutti. Più di 77mila persone che possono muoversi, con sole Avezzano e Celano come argine/contenitore senza possibilità di appello. E la situazione, allargando alla provincia tutta dell’aquilano non cambia, poiché si avrebbe la totalità dei comuni con possibilità di movimento tranne Avezzano, Celano, Sulmona e ovviamente L’Aquila.
Atteso per domani il voto alla Camera dei Deputati che potrebbe razionalmente tirare un freno su questa mozione o almeno ricalibrarne il tiro; sappiamo che è un momento difficile, PER TUTTI. Ma con un tira e molla di restrizioni avremmo sempre il massimo sforzo e il minimo risultato. Purtroppo non esiste una cifra giusta per i movimenti: bisogna scegliere fra un Sì (esponendo la cittadinanza al rischio di una terza ondata anticipata ed un picco di contagi) o un NO (tutti a casa e questo Natale sarà un giorno un po’ meno speciale, ma eviteremo ulteriori contagi ed il protrarsi dell’emergenza). Basta mezze misure; come dicevano i latini, in questa situazione “Tertium non datur“.