Scontro De Cesare Appetiti. L’assessore avezzanese: «È contraddittorio e smemorato»
AVEZZANO – “Affaire De Cesare”, dopo 48 ore di silenzio, l’assessore comunale di Avezzano agli affari legali, rompe il silenzio e risponde a Roberto Alfatti Appetiti, esponente di Fratelli d’Italia e membro dello staff del Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che questa mattina lo aveva attacco pesantemente chiedendo, a nome di tutto il centrodestra cittadino, provvedimenti per De Cesare.
De Cesare cerca di “impallinare” Appetiti, definendolo, in sostanza, contraddittorio e anche un po’ smemorato. Contraddittorio sul suo giudizio della destra italiana, che Appetiti avrebbe aspramente criticato facendo riferimento proprio a Fratelli d’Italia e Lega, quando era portavoce dell’ex Sindaco di Avezzano, Gabriele De Angelis. Smemorato quando, riferendosi chiaramente a Papa Bergoglio, al tempo Papa Francesco, sottolineava, anni fa, come il suo ultimo papa fosse Papa Wojtyla, al secolo Giovanni Paolo II.
Questa la lunga nota dell’assessore comunale agli affari legali del Comune di Avezzano, Lorenzo De Cesare: «Dinanzi all’ennesimo accanimento da parte di alcune forze politiche, ho sentito il dovere di intervenire nuovamente sulla vicenda. Mi ritrovo a leggere ancora fiumi d’inchiostro contro di me. Noto tuttavia che qualcuno continua strumentalizzare e approfitta dell’episodio per mettere in piedi una vera e propria attività di lapidazione.
Ricordo a taluni soggetti che si impegnano così tanto a scrivere contro la mia posizione da amministratore che guadagno da vivere lavorando da professionista. È molto facile trovare cercatori di poltrone in chi sta lanciando le pietre e non in chi le riceve. A differenza dei maggiordomi della politica aquilana come il signor Alfatti Appetiti, sin dal mio recente insediamento nel Comune di Avezzano ho cercato di dare un contributo concreto alla città. Proprio in questi giorni, sto lavorando insieme alla maggioranza sul lodo arbitrale con l’Irim mettendo in atto tutte le procedure possibili per far risparmiare alle casse comunali 1 milione di euro. Una vicenda annosa, per alcuni versi simile a quella della Gielle che in passato, proprio l’amministrazione di cui Alfatti era protagonista nello staff del sindaco De Angelis, ha tenuto volutamente in ombra. Si tratta della possibilità di riscuotere una somma pari 1.200.000 € per le casse comunali. Sto predisponendo, inoltre, le schede di finanziamento per il Recovery Plan, insieme al sindaco ed alcuni esperti della nostra città da presentare per lo sviluppo della città di Avezzano e della Marsica.
Voglio aggiungere che se oggi c’è cinismo ad Avezzano, lo si deve soprattutto al fatto che alcuni partiti sono frammentati nel territorio e non godono di autonomia e rappresentanza, ma sono telecomandati da una regia aquilana. Oggi, a guida della città c’è una coalizione civica che ha vinto le elezioni ed è stata scelta dal popolo avezzanese. Il cinismo, se qualcuno lo vuole cercare, esiste in coloro che hanno accettato ordini ed imposizioni del capoluogo, per equilibri tutti aquilani, pur di mantenere uno stipendio a fine mese. Al contrario, io sono fiero di essere un uomo libero, vivo della mia professione e sono onorato di svolgere la mia attività da assessore, ma sono pronto in ogni momento a non farlo più.
Ringrazio ancora una volta la maggioranza per la pazienza dimostrata. Ho già interloquito con il Vescovo Santoro, al quale ho apportato le mie scuse e ho avuto modo di spiegare l’accaduto e lo ringrazio per il cordialissimo colloquio. Per il resto, tranquillizzo e chiarisco a chiunque che rimetterò le mie deleghe al primo cittadino una volta terminati gli impegni presi per risolvere le gravi vicende amministrative che coinvolgono il Comune a causa di errori del passato. Un lavoro progettuale che completato porterà ad Avezzano e alla Marsica qualche milione di euro. Spero che questa mia umiltà possa contagiare anche Alfatti che, mentre oggi si atteggia a maggiordomo di una certa destra, un tempo la definiva con queste parole su Facebook (forse perché faceva il portaborse ad un sindaco civico):
“Non mi piace parlare di politica sulla mia bacheca, ma davvero l’offerto politica della ex destra si divide tra il patriottismo vintage e un po’ naif della Meloni, la supercazzola del sovranismo con svolta fascioleghista e la riesumazione di una probabile coalizione di moderati?”.
Non era sempre il signor Alfatti che su Facebook aveva pubblicato una foto di papa Woytila scrivendo “questo è il mio ultimo papa” e di fatto non riconoscendo il ruolo ricoperto dall’attuale papa Bergoglio? Io ho riconosciuto i miei errori, forse sarebbe il caso che coloro che si ergono a censori facciano altrettanto. Mi auguro che il dibattito possa tornare ad un livello più elevato con il contributo di tutti perché in primo luogo dobbiamo lavorare tutti per far crescere Avezzano».
Scontro Appetiti-De Cesare a parte, visto che l’assessore agli affari legali del Comune di Avezzano ha deciso di rompere il silenzio, tre domande gliele facciamo noi che con destre, sinistre, fascioleghismi, civismi-cinismi e quant’altro non abbiamo nulla a che fare.
- Come pensa l’assessore De Cesare di uscire dalla questione dell’Azione di responsabilità del Cam? La risposta alla chiamata in giudizio effettuata dal Cam stesso, infatti, è prossima e, lo ricordiamo, all’interno del Cam ci sono anche amministratori di Avezzano, ovviamente di maggioranza, che dovrebbero sostenere le posizioni del Cam, per risanare il suo mostruoso debito.
- Perché, riguardo al Lodo Irim, nello scorso Consiglio comunale l’intera maggioranza si è data alla fuga precipitosa, facendo mancare il numero legale su questo delicatissimo, come ha confermato lo stesso De Cesare, tema per la città? Forse le carte non erano ancora pronte?
- Pur apprezzando l’intervenuto colloquio, a detta di De Cesare, con il Vescovo Santoro, la questione resta esattamente dove era prima. Quelle parole sono state scritte e, per certi versi, anche pronunciate. Il Vescovo è solo il primum della Diocesi, ma i fedeli, i sacerdoti, i parroci, ma soprattutto il mondo laico, che nulla ha a che vedere con la sfera ecclesiale, si è sentito profondamente offeso da quel post e non può accontentarsi di questa telefonata. Il problema è che un rappresentante della massima istituzione cittadina ha scritto di suo pugno quelle parole. Non essendo in sintonia nemmeno con una risicata maggioranza degli avezzanesi, su questo tema, l’assessore agli affari legali del Comune non ritiene più che necessario abbreviare i tempi per il suo passo indietro?