Abruzzo: inasprite regole per i bar, si torna in arancione
L’Aquila – A comunicarlo è il Presidente di Regione Marco Marsilio, che afferma tristemente:”Il ministro Speranza mi ha appena comunicato che la Regione Abruzzo sarà arancione, come gran parte del territorio nazionale; nonostante la Cabina di regia abbia registrato impatto basso, probabilità moderata, nessuna allerta, livello di rischio complessivo moderato, purtroppo l’indice RT a 1,12 (praticamente allineato alla media nazionale) porta l’Abruzzo in arancione a partire da domenica. Purtroppo la nuova soglia più restrittiva recentemente approvata dal Governo produce questo risultato”.
La nuova soglia restrittiva condanna l’Abruzzo ad un nuovo ritorno in fascia arancione per 0,12 di troppo nell’indice di contagio RT. Quindi praticamente la zona arancione inizierà da domani, ma da lunedì seguirà regole ancora più restringenti.
Innanzitutto il DPCM (allegato a fine articolo) sarà valido da domani e fino al 5 Marzo. Il decreto ovviamente conferma il coprifuoco dalle 22:00 alle 5:00, obbligo di uso di mascherine all’aperto (nei centri abitati o luoghi di assembramento), e la chiusura di piscine, palestre e cinema. Unica differenza: apertura dei musei dal lunedì al venerdì, ma solo in fascia gialla. Inasprite invece le regole per asporto dei bar: per evitare nuovi assembramenti fuori dai bar, asporto massimo fino alle 18:00.
Resta quindi il divieto di spostamento fra Regioni, con piscine, palestre e cinema chiusi fino al 5 Marzo, mentre per le piste da sci si prospetta il termine ultimo del 15 Febbraio. Confermata anche la didattica a distanza al 50% in Abruzzo dallo stesso Marsilio.
Ritorna inoltre il divieto di spostamento dai comuni, salvo la deroga prevista già dalle feste di uno spostamento verso abitazione privata nello stessalo comune, rientrante nell’ordine delle 2 persone massimo (under 14 e persone affette da disabilità escluse). Questa deroga rimane prevista. Resta in vigore anche la deroga di spostamento entro i 30 km dai comuni con meno dei 5000 abitanti (tranne verso i capoluoghi di provincia).