Rotary Club di Avezzano dona 100 tute anti-Covid all’Ospedale di Avezzano
AVEZZANO – Il Rotary Club di Avezzano, in obbedienza allo spirito di servizio e di solidarietà che connota il sodalizio, ha donato 100 tute di protezione al Reparto malattie infettive dell’Ospedale Civile di Avezzano perché possano essere utilizzate dal personale ospedaliero impegnato nell’emergenza Covid-19.
Alla presenza del manager ASL1, Roberto Testa, del direttore sanitario di presidio, Lora Cipollone, del responsabile di Malattie infettive, Rinalda Mariani, il presidente del Rotary Club, Paolo Porrini, ha consegnato le tute che vanno a rinforzare le strumentazioni e i materiali già in possesso del reparto; erano presenti anche Giovambattista Desideri, direttore della geriatria, Maurizio Paoloni, già direttore di malattie infettive e i soci rotariani Federica Di Marzio, Massimo Nicolai e Bruno Bernardi che accompagnavano il presidente in rappresentanza del Rotary Club.
Sotto il profilo tecnico, Il dispositivo, indossato dal personale sanitario, è indubbiamente utile a salvaguardare il soggetto che la indossa da potenziali virus o agenti infettivi e pericolosi ma la sua azione si estende anche all’aspetto psicologico: chi la indossa, sa di poter contare su un livello adeguato di sicurezza e quindi, presterà la sua opera professionale con maggior serenità e abnegazione, nella certezza di essere opportunamente protetto. “E’, questo, un aspetto da non sottovalutare” come ha giustamente evidenziato il manager Testa, il quale ha poi posto l’accento sull’atto di donazione e, in quanto tale disinteressato, compiuto dal sodalizio; per questo ha caldamente ringraziato il presidente e i soci presenti.
Il momento di incontro è stato anche l’occasione per rinsaldare un’ impegno di disponibilità e collaborazione che il Rotary Club Avezzano ha già dimostrato di voler attivare nei confronti della ASL, ponendo in campo diverse proposte su settori di operatività come, per esempio, la telemedicina, campo verso il quale l’azienda sanitaria sta mostrando un reale e concreto interesse di sviluppo e potenziamento; soprattutto in un momento di emergenza come quello che si sta vivendo, in presenza di problematiche di routine o non gravi, potersi rivolgere al medico senza doverlo necessariamente incontrare in presenza, ridurrebbe considerevolmente spostamenti e ingressi presso strutture a rischio contagio e ciò gioverebbe tanto al paziente quanto al medico che darebbe, in ogni caso, il suo supporto e la sua consulenza professionale.