In ricordo della Tragedia di Rigopiano. Una storia da non dimenticare
AVEZZANO- “Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo”. Questa frase di Isabel Allende, nella sua profondità, può ben spiegare cosa rappresenta per l’Abruzzo e l’Italia intera il 18 gennaio. Un giorno nero, un giorno che chiede ancora giustizia per le vittime di quell’orribile incidente che è passato, purtroppo alla storia, con il triste nome di “Tragedia di Rigopiano”. Oggi ricorrono i quattro anni dalla tragedia e ci sono ancora più domande che risposte.
Ma cos’è successo in quel pomeriggio di quattro anni fa? Quel 18 gennaio per l’Abruzzo ed il centro Italia fu un giorno assai movimentato. Una serie di scosse sismiche avevano investito l’Abruzzo e parte del Lazio (zona Amatrice) facendo intimorire molti abitanti di quelle zone. Alle 16.48 una valanga che si era staccata dal massiccio orientale del Gran Sasso investendo l’albergo “Rigopiano-Gran Sasso Resort” situato nell’omonima località situata nel comune di Farindola in provincia di Pescara. Il primo allarme venne dato da un’ospite della struttura intono alle 17.40: ma quest’avviso non venne creduto purtroppo. Solo tra le 19.30 e le 20 la colonna dei soccorsi partì verso il luogo della tragedia: operazione che venne rallentata dalle avverse condizioni meteorologiche.
Nella tragedia di Rigopiano morirono 29 persone e l’unica cosa che ci viene da pensare in questi momenti è solo una forte vicinanza ai parenti della vittime.