Legge natalità, Berardinetti (Uncem): la montagna ha bisogno di una politica di investimenti su servizi, sanità e trasporti
L’Aquila – “La montagna ha bisogno di una politica di investimenti sui servizi, sulla sanità e sui trasporti per chi ha deciso prima di tutto di vivere in questi territori”.
È stato questo il succo dell’intervento del presidente dell’Uncem Abruzzo, Lorenzo Berardinetti, durante la commissione nella quale è stata discussa la legge regionale “Misure urgenti per contrastare lo spopolamento dei piccoli comuni di montagna”.
Secondo Berardinetti “l’assegno di natalità proposto dalla Regione con priorità alle famiglie che si decidono di trasferire la residenza in uno dei comuni montani abruzzesi al di sopra dei 600 metri e dare alla luce qui un bambino non risolvono a mio avviso il problema dello spopolamento. L’erogazione del fondo fino a 2.500 euro annui, per un massimo di tre anni, non vincolerebbe poi la famiglia a restare a vivere nel piccolo comune montano. Pur comprendendo le difficoltà economiche della Regione in questo periodo, ritengo che l’attuale dotazione finanziaria prevista dal progetto di legge di un milione e mezzo per l’anno 2021 non è sufficiente per coprire la platea dei potenziali aventi diritto. Ho avuto modo di constatare, anche personalmente, che questo tipo di interventi non riescono a impedire lo spopolamento delle nostre montagne e per questo ho chiesto ai membri della commissione di rivedere e rendere più aderente alle esigenze della montagna abruzzese la proposta di legge”.
Per il presidente dell’Uncem Abruzzo “la montagna ha bisogno di servizi per chi vive in questi territori, di interventi mirati sulla sanità, sui trasporti e di sostegni per le famiglie che risiedono in uno dei tanti paesi abruzzesi e hanno magari difficoltà a gestire la quotidianità dei loro figli proprio a causa di tante carenze che potrebbero essere colmate con progetti precisi. Ci sono decine e decine di comuni sotto ai 3mila abitanti che continuano ad avere difficoltà a tenere le scuole aperte, a garantire un servizio postale, ma anche a consentire ai propri abitanti di spostarsi in modo agevole con i mezzi pubblici. Come Uncem Abruzzo chiediamo che venga pensato sì un progetto per favorire la natalità nei nostri comuni montanti, ma che venga anche pensato un piano per assicurare condizioni di vita agevole a chi già vi risiede”.