Botta e risposta al veleno sulla sanità marso-peligna fra Pietrucci e Quaglieri
AVEZZANO – È scontro al calor bianco fra il Consigliere regionale di maggioranza, Mario Quaglieri, ed il suo collega di opposizione, Pierpaolo Pietrucci, sulla questione Punto Nascite e Ospedale di Sulmona.
Uno scontro che si gioca tutto sul “fatto” e il “da farsi”. Ma prima di dirvi cosa ne pensiamo, vogliamo riportarvi accaduto e dichiarazioni.
Ieri, come abbiamo ampiamente riportato, organizzata dalla Cgil, si è tenuta una manifestazione, la seconda in provincia dell’Aquila, sulla sanità nell’Abruzzo interno, decisamente trascurata ed in abbandono. La prima, qualche settimana fa ad Avezzano, per sottolineare lo stato di totale arretratezza ed inadeguatezza del principale nosocomio della Marsica.
Alla manifestazione di Sulmona, sono intervenuti sindacalisti, ma anche esperti e tecnici della sanità e molti consiglieri regionali, fra i quali Pierpaolo Pietrucci, che ha sottolineato come, con la Giunta Marsilio, le zone interne, e ancor più i centri più piccoli, abbiano subito un depauperamento progressivo ed importante. Più che un’accusa, insomma, una costatazione de facto.
Alle parole di Pietrucci, stamane ha replicato il consigliere regionale del centrtodestra, il marsicano di Trasacco, Mario Quaglieri: «Che il Consigliere Pietrucci lo ammetta o meno, il Punto nascite di Sulmona lo chiude il governo nazionale. L’ennesima beffa ai danni del nostro territorio di cui solo questo governo giallo-rosso è capace. Evidentemente, neanche le battaglie che il collega del Pd tanto vanta di aver condotto negli anni a nulla sono valse. Ma non stia qui, oggi, a pavoneggiare con dichiarazioni mendaci e propagandistiche al solo scopo di mascherare di chi è la vera responsabilità di una scelta così scellerata. Oramai è diventata una moda, per gli esponenti del partito democratico e degli altri partiti di opposizione, tentare di scaricare ogni colpa sulle spalle del presidente Marsilio e della maggioranza, all’indomani di un nuovo misfatto del governo centrale e tal volta giocando di anticipo. Una tecnica di cattiva politica che lascia il tempo che trova, così come è stato per le infinite passerelle dalfonsiane che promisero ai cittadini della Valle Peligna – a chiacchiere – la permanenza del Punto nascite grazie alla proroga dell’apertura che la passata legislatura regionale riuscì ad ottenere. Il risultato è tutt’altro, il Ministero dispone oggi perentoriamente la cessazione di un servizio sanitario fondamentale, pur sapendo che il reparto di ostetricia dell’ospedale di Sulmona rappresenta il punto di riferimento imprescindibile per un ampio bacino di popolazione, soprattutto nell’ottica delle emergenze/urgenze. Il Punto nascite non si tocca e la Regione continuerà ad adoperarsi affinché venga mantenuto nella sua piena funzionalità. Mi sarei aspettato vera indignazione da parte del Consigliere Pietrucci ma se non l’ho colta e davvero ce l’ha vada con i suoi compagni a bussare con forza alle porte romane, anziché ridursi a sbraitare contro chi il proprio dovere lo sta già compiendo».
Ma Pierpaolo Pietrucci, come suo stile, non ha atteso molto ed ha subito replicato a Quaglieri: «Che il consigliere Quaglieri lo ammetta o meno, il Punto nascite di Sulmona lo chiude la Regione Abruzzo. Capisco che non voglia farsene una ragione, ma è così. Se ne vuole una prova, vada davanti all’ospedale di Sulmona a vantare i risultati della Giunta Marsilio. Capirà, dai fischi che lo accoglierebbero, che i Sindaci, gli operatori sanitari e i cittadini della valle Peligna sanno benissimo di chi sono le responsabilità.
Le promesse bugiarde fatte dal centrodestra in campagna elettorale sono letteralmente evaporate. Per mantenere il Punto nascite nella peculiare situazione del nosocomio peligno, la Regione doveva implementare servizi e personale, attivando una guardia attiva anestesiologica e pediatrica, le reti del sistema di trasporto materno assistito e del sistema di emergenza del neonato. Questo bisognava fare per rispettare gli standard del servizio sanitario pubblico. Spiace che un consigliere regionale non sappia queste cose.
In certi casi, se un risultato non lo si riesce a ottenere, conviene ammetterlo e chiedere scusa. Ci si fa più bella figura, invece che arrampicarsi sugli specchi e prendersela con una persona come me che nella precedente legislatura votò anche in dissenso con la propria maggioranza per difendere quella struttura e quel servizio. Che comunque è finora rimasto attivo. Infine, immagino che Quaglieri faccia l’avvocato difensore non solo di Marsilio, ma anche dei consiglieri e degli assessori aquilani del centrodestra. Usciti di scena, ammutoliti, inerti e paralizzati da una politica così scellerata che impedisce loro ogni pur minima reazione».
Che dire? Inutile, a parer nostro, stare a recriminare sul cosa è avvenuto prima, i fatti di oggi, con una grave pandemia in corso, parlano di una sanità marsicana, peligna e dell’alto sangro, che può essere qualificata con un solo aggettivo: Inesistente. Sapere di chi sia la colpa e perché, a questo punto, poco importa. Non serve alle persone e non salva le troppe vittime del Covid in Abruzzo, e soprattutto nell’Abruzzo interno. Altro fatto è che gli ospedali di Avezzano, Sulmona, Castel di Sangro, ma anche di Pescina e Tagliacozzo, sono stati lasciati tutti in un colpevole, e forse premeditato, abbandono. Inutile ora dire di lavori, di progetti, di ospedali nuovi. Il “fatto” è quel che abbiamo visto. Ora, al massimo, si può solo correre ai riapri. Per il futuro, ovviamente.